I ricordi di un caivanese dell’ex cinema Vittoria, ora in costruzione nuove unità abitative

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111Il cinema “Vittoria” venne edificato nel 1953 dalla famiglia Topa e chiuso alla fine Anni Settanta-inizio Anni Ottanta.
Ubicato nei pressi dell’attuale villa comunale, sul corso Umberto, fino a poco tempo fa rimaneva ancora la struttura originale, anche se da tempo era relegata ad altre attività. Nei giorni scorsi, percorrendo quella strada, ho visto l’intera struttura abbattuta e spianata: tutto ciò senza dubbio per costruire nuove unità abitative.
Rispetto agli altri due cinema allora esistenti sul territorio di Caivano (cinema Italia e cinema San Caterina), al Vittoria mi legano ricordi di un’infanzia vissuta nell’amicizia, nella fratellanza e nelle semplicità: sentimenti genuini, questi, che soltanto i bambini custodiscono nel cuore e nella mente. teatro1
Quanti ricordi, quante emozioni, quanti fatti accaduti nell’arco di tanti anni. Provo a raccontarvi quelli più significativi.
Era una domenica di settembre e, dopo aver pranzato, mi accingevo a raggiungere i miei compagni per sfidarci con i giochi allora in voga: mazze ‘e pièuz, nascondino, strùmmolo, zompa cavaliere.
Quello più praticato era il gioco a “scìfore”. Tiravamo le monetine e vinceva chi riusciva a collocarle il più vicino possibile al cordolo del marciapiede. Svoltato l’angolo di via Delle Rose, dove io abitavo, vidi una folla di persone che discutevano tra loro e rimasi sorpreso e frastornato. Non poteva essere la festa patronale, perché era settembre e quella si festeggia nel mese di maggio.
teatro2Nel domandare scoprimmo che in quella nuova struttura si proiettavano i film ed era un cinema. Si iniziava con la “Cavalleria Rusticana”. Per l’occasione l’entrata era gratuita, ecco bello spiegato perché ci fosse tutta quella gente visto che erano le 14,30, mentre l’entrata era fissata per le ore 16. Quel film fu proiettato per ben due settimane e terminava con un duello tra i due protagonisti.
A contribuire per tanti anni a scrivere la storia di questo cinema fu Maria Raucci, la bigliettaia donna procace e sempre ben vestita.
Era dietro un banco con vetrata, intenta a staccarti lo scontrino, mentre a sinistra trovavi Maria, che vendeva le gassose. La maschera era, invece, Angelo e con lui intrapresi fin da subito un continuo contenzioso.
Il cineoperatore era Giovanni, fratello della bigliettaia. Eravamo a metà degli Anni Cinquanta e noi ragazzini non sempre avevamo i soldi per comprare il biglietto. E così, d’accordo con due miei amichetti, studiai un modo per entrare con un solo scontrino. La domenica c’era quasi sempre il pienone.
Solo uno di noi comprava il biglietto e una volta entrato apriva l’uscita di sicurezza: da lì entravamo dopo aver scavalcato un cancelletto laterale.
Il trucco durò per un bel pò di tempo, fino a quando Angelo si accorse che due di noi uscivamo soltanto! Fu così che nell’intervallo ci cercò e con modi bruschi ci accompagnò fuori dal cinema. Ma la domenica successiva ripetemmo il raggiro. La sala era stracolma.
Si proiettava “Guerra e Pace”. Un film che riempiva tutte le sale per svariate giorni. Nell’intervallo cercai di nascondermi e mentre “scoiattolavo” urtai Maria, che era intenta a vendere la sua mercanzia.
Nell’impatto le cadde il borsellino.
Lo raccolsi e lo nascosi in tasca. Tra me e me pensai quante leccornie avrei potuto comprarmi con i soldi contenuti al suo interno.
E mentre mi dibattevo se tenerlo o restituirlo, mi ricordai di mia madre.
La mia prima ed esemplare maestra di vita, che era solita ripetere a noi figli che ad ogni azione buona che facevamo nella nostra vita essa ce ne avrebbe preservato altre cento a nostro favore.
Dunque, mi alzai ed uscendo vidi Maria piangente e disperata, perché in quell’involucro di pezza che aveva perso c’erano i soldi per pagare il pigione il giorno seguente.
Mi avvicinai a lei e sottovoce le dissi che l’avevo trovato io: così lo consegnai nelle sue mani. Apriti cielo: Maria mi abbracciò e mi strinse forte al suo petto per un tempo davvero infinito. Diventai così la mascotte del cinema Vittoria. Mi aprirono tutte le porte.
Da quel giorno non solo entravo gratuitamente, ma mi fu consentito anche di salire nella sala proiezione, dove operava Giovanni.
Lui mi insegnò così come collegare la pellicola alla macchina da presa e come spegnerla ed accenderla.
Diventai così bravo che a volte lo sostituivo in caso di una sua assenza. Quanti ricordi. Quanti sguardi maliziosi.
Quanti amori iniziati, soprattutto quando si proiettavano quei film cosiddetti “leggeri”, interpretati dai cantanti maggiormente in voga in quel periodo. Ognuno di noi conserva gelosamente dentro di sé una canzone che soltanto ad ascoltarla gli fa tornare in mente la prima ragazzina o il primo bacio dato.
cinema 1C’era una volta il cinema Vittoria. Un pezzo della nostra storia. Il mio cinema! 
Articolo di CAIVANO PRESS scritto da Gaetano Di Mauro
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Pasquale Gallo, nella comunicazione da più di vent’anni, ha studiato Marketing e Quality e cura diverse campagne pubblicitarie regionali. Giornalista pubblicista dal 2007, ha sempre scritto di sport, partendo da testate cartacee come Cronache di Napoli, Il Roma e Il Partenopeo, entrando nel web fondando Pianetanapoli nel 2006. Ad oggi oltre ad essere editore di Zona Calcio, portale e trasmissione radiofonica, collabora con TuttoCasertana e Capri Event Tv. Nel 2015 fonda IlgiornalediCaivano.it che non è solo un progetto editoriale, ma un vero punto di riferimento per l’intera cittadinanza con un continuo interagire attraverso email e social network.

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