De Luca illustra il piano ecoballe, forse si inizia tra 4 anni con un lavoro che durerà per altri 20

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NAPOLI – “In Campania no ai termovalorizzatori, no alle discariche, ma incremento della raccolta differenziata”. Il governatore De Luca parla del piano rifiuti e distribuisce ceffoni. Come preannunciato, si tratta di una sterzata di 180 gradi rispetto a quanto previsto dalla giunta precedente, a cui riserva il primo schiaffo. “L’Unione Europea ha verificato che non è stato realizzato nulla del piano presentato”. Scenografia minimal, ai lati cartelli con due slogan. “Mai più ecoballe” e “Mai più Terra dei fuochi”. De Luca spiega che il piano da presentare alla Ue mette in cima la vergogna del sito di Taverna del Re a Giugliano, con i suoi 6 milioni di ecoballe. Un’agenda concordata col governo, che “paga 120mila euro per ogni giorno in più senza risolvere il problema”. Lo stesso governo che nello Sblocca Italia prevede l’opzione di un altro inceneritore in Campania, esclusa da Palazzo Santa Lucia. “Entrerebbero in funzione almeno tra 4 anni e servirebbero 20 anni per rimuovere le ecoballe”.

Il piano punta a spacchettare la montagna di rifiuti giacenti da anni a Giugliano: per 1/3 andranno fuori regione, per 2/3 “prevediamo la riqualificazione degli impianti Stir di Caivano, Tufino, Giugliano e Villa Literno”. Inoltre “utilizziamo aree industriali dismesse per realizzare impianti di compostaggio sul modello di Salerno”- Assieme all’utilizzo degli impianti, “obiettivo è l’incremento del 10% della raccolta differenziata  – spiega De Luca – per rafforzare il nostro no ai termovalorizzatori: serve grande senso civico”. Per realizzare il piano c’è il nodo delle risorse. “Ho chiesto l’intervento del governo perché si faccia carico dei 600 milioni necessari per lo smaltimento delle ecoballe”. Lo “sceriffo” De Luca promette: “Bisogna identificare chi sia il proprietario delle ecoballe prima del 2006 perché dovrà pagare 400 milioni per lo smaltimento”. Tra una sberla e l’altra, un buffetto arriva anche a Gigi D’Alessio, che domenica si esibirà in uno spettacolo gratuito alla Reggia di Caserta. ” I concerti per la Terra dei Fuochi vanno anche bene, ma chiamiamoli ‘Terra dei Fiori’ invece che MalaTerra”. Ma il vero braccio di ferro rischia di essere con Palazzo Chigi, al quale la Regione avanza richiesta di finanziare il piano, puntando ad un accordo entro 10 giorni da inserire magari nel “masterplan” per il Mezzogiorno. Il no agli inceneritori è duro da digerire, e la maxi multa comminata da Bruxelles il governo ha l’intenzione di farla pagare alla Campania, come ricordò tempo fa il ministro Galletti “Soldi che paga Padoan, noi  – ribatte De Luca – possiamo dargli solo la solidarietà, oppure la giacca che indosso, soldi zero”.

Il presidente della III Commissione speciale della Regione Campania “Terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie e ciclo dei rifiuti”, Gianpiero Zinzi  ha incontrato il prefetto Donato Cafagna per discutere delle azioni da realizzare sui territori. Il colloquio ha avviato una nuova e più rafforzata sinergia tra la Regione e l’incaricato del Ministro degli Interni sulla Terra dei Fuochi. “Da oggi – ha spiegato Zinzi – inizia un percorso di collaborazione istituzionale teso, anche e soprattutto, a vigilare affinché le norme esistenti in materia vengano efficacemente applicate”.

 

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