Inizia il processo contro Titò, accusato di aver violentato ed ucciso la povera Fortuna Loffredo

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di FRANCESCO CELIENTO

CAIVANO – Comincia martedì prossimo 8 novembre il processo per la morte della piccola Fortuna Loffredo, davanti alla V sezione della Corte d’Assise di Napoli, dove è imputato Raimondo Caputo con l’accusa di violenza sessuale ed omicidio. E sarà a porte aperte. Infatti, nonostante il parere contrario del Procuratore Generale di Napoli, il presidente della Corte d’Assise ha deciso che l’aula del tribunale sarà aperta al pubblico e alla stampa. Sarà processata anche l’ex compagna dell’uomo, Marianna Fabozzi, accusata di non aver impedito violenze ai danni delle sue figlie e di aver cercato di coprire il Caputo, detto Titò. I fatti criminosi, che tanto spazio hanno conquistato purtroppo su giornali e televisioni nazionali, avvennero nel 2014 in una palazzina dell’Iacp di Caivano sita sulla Circumvallazione Ovest (vedi foto sopra), e non nel quartiere Parco Verde, come scrive erroneamente gran parte della stampa.

Le due bambine minori che dovevano testimoniare contro il presunto orco, lo hanno fatto già durante l’incidente probatorio, chiesto ed ottenuto dalla Procura di Napoli Nord a maggio scorso per blindare quella che è ritenuta la prova regina contro l’imputato, ovvero le piccole che dissero di aver visto l’uomo portare sul terrazzo del palazzo la povera Fortuna che aveva appena 6 anni, la quale, poi, secondo l’accusa, sarebbe stata abusata e gettata dall’ottavo piano.

Per l’avvocato difensore di Caputo dal racconto delle bambine sarebbero emersi solo indizi contro il suo assistito, l’accusa in aula sarà rappresentata dal procuratore aggiunto Domenico Airoma e dal pm Claudia Maone. Previsto ovviamente l’arrivo di tanti giornalisti e televisioni, anche dall’estero.

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