Arrestato dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Napoli il super killer e pluripregiudicato 56 enne Mauro Marra, deve scontare una pena da scontare di 14 anni di reclusione. La sentenza definitiva, emessa dalla Corte di Appello, lo ha riconosciuto colpevole di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
L’indagine condotta dalla Questura di Napoli è stata scandita in tappe diverse, tale da poter ricostruirne il curriculum criminale.
La storia
Conosciuto come “Maurino o’Drogat”, Marra all’inizio degli anni’80 fu un affiliato della N.C.O. (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo ed uno dei principali referenti di Pasquale Scotti (arrestato dai poliziotti nel 2015, dopo trent’anni di latitanza). Allora, Scotti era capo zona nei comuni di Caivano e Casoria. Scotti nel 1983 fu arrestato proprio durante un summit con Marra ed altri affiliati nella casa della suocera di quest’ultima, in via Atellana a Caivano, un’operazione condotta dalle squadre mobili di Napoli e Caserta, che portò all’arresto di sette presunti camorristi ed all’uccisione di un altro, e durante la quale ci fu una tremenda sparatoria (gli uomini del superboss Scotti erano armati fino ai denti) di 20 minuti fra banditi e polizia. Le forze dell’ordine, come ricorda Luigi De Stefano, vicequestore in pensione che guidò l’assalto, impiegarono ben ottanta auto e centinaia di uomini.
La condanna
L’attività investigativa, condotta dalla Polizia di stato e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia terminò nel 2004, dove 20 persone furono coinvolte, tra cui Marra e furono ritenute responsabili dei reati di produzione e traffico di sostanze stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze. Marra ha precedenti per associazione per delinquere a stampo camorristico, omicidio, armi, rapina, sequestro di persona, ricettazione, falso, spaccio e traffico di droga.
