Comune di Caivano sciolto, Navas: “Ora bisogna solo rimboccarsi le maniche e ripartire”

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Comune sciolto, Navas:

Nino Navas, fondatore del movimento “Sveglia Caivano”, ha così commentato la decisione del Consiglio dei Ministri di sciogliere il Consiglio comunale:”Ora bisogna solo rimboccarsi le maniche e ripartire”. Saranno dei momenti di difficoltà che la città dovrà superare, per un lavoro di profondo rinnovamento, di tipo culturale e politico.

Pagina molto triste della storia di Caivano

“Certamente siamo di fronte ad una pagina molto triste per la nostra comunità che viene ancora una volta mortificata – continua Navas – la giustizia, rispetto alla quale riponiamo piena fiducia, farà il suo corso individuando le responsabilità. Come cittadini non possiamo fare altro che attivarci per costruire un’ alternativa credibile: quanti hanno a cuore le sorti di questa terra devono sentire il dovere morale di non far venir meno il proprio impegno per evitare che le istituzioni locali finiscano, come è successo, per essere gestite da personaggi ambigui, senza arte né parte, che fanno della politica solo un’ occasione di arricchimento personale piuttosto che di servizio”.

Navas, che ricopre anche la carica di vicepresidente del Consorzio Asi di Caivano, da oltre due anni, insieme ad un gruppo di imprenditori e di simpatizzanti, porta avanti un percorso di cittadinanza attiva volto a smuovere le coscienze, richiamando tutti al senso di partecipazione alla vita della città.

Le migliori forze del paese per il vero cambiamento

La ricerca del bene comune è un dovere di tutti, al di là se si ricoprono o meno incarichi. Su questo principio abbiamo e continuiamo ad insistere tanto, cercando di promuovere, come già fatto in questi anni, numerose iniziative di carattere culturale e sociale. Bisognerà proseguire in questa direzione per continuare ad aggregare, come sta accadendo, le migliori forze del paese che abbiano esperienza, entusiasmo, e competenza da mettere a disposizione della collettività. Il tempo degli avventori e dei nullafacenti che occupano posizioni di gestione della cosa pubblica deve finire perché non rappresentano una cittadinanza laboriosa e onesta come quella di Caivano. Il riscatto non verrà da sé, dovremo essere tutti noi capaci di determinarlo“.

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