Pellegrinaggio a Pompei. Chiesa missionaria in un mondo che cambia

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Con questo “sprone”, tema del nuovo anno pastorale 2018/19, la comunità parrocchiale di San Giorgio Martire in Pascarola di Caivano ha inaugurato il nuovo anno di attività pastorali, attraverso un forte ed intenso momento di aggregazione e di preghiera, assieme al parroco don Salvatore Verde e al collaboratore don Salvatore Landolfo e, con loro, anche tre suore dell’Ordo Virginum diocesano, suor Antonella Duilio, suor Gianna Guarino e suor Teresa Romano, recandosi sabato scorso 13 Ottobre 2018, al santuario della Madonna del santo Rosario di Pompei.

A Pompei, piu di 230 pellegrini per ogni occasione…

Forte e intensa è stata la partecipazione dei fedeli di Pascarola; hanno aderito al Pellegrinaggio oltre 230 pellegrini, appartenenti ai gruppi e associazioni della comunità, tra cui in particolare i giovani e giovanissimi dell’azione Cattolica, accompagnati dai loro animatori e animatrici.
Alle 16,00 si sono ritrovati nella Cappella del beato Bartolo Longo, fondatore e benefattore del Santuario, dove il vicerettore del santuario, don Gennaro Gargiulo, ha tenuto una catechesi proprio su “come vivere oggi la dimensione della parrocchia”.

A seguire c’è stato un momento intenso di spiritualità attraverso l’adorazione Eucaristica, guidata dal giovane collaboratore parrocchiale, don Salvatore Landolfo. Hanno avuto anche la possibilità di celebrare il sacramento della riconciliazione (le confessioni) e il Santo Rosario nel Santuario.


La celebrazione della Santa Messa delle 19:00, animata nei canti dalla corale degli adulti della parrocchia di San Giorgio martire di Pascarola, è stata presieduta dal parroco don Salvatore Verde, che nell’omelia ha tenuto a sottolineare proprio il tema del nuovo anno pastorale e cioè “LA PARROCCHIA: CHIESA MISSIONARIA IN UN MONDO CHE CAMBIA” . Ha usato parole forti e pertinenti al tema:
《Le comunità parrocchiali e le altre realtà della Chiesa -a cominciare da noi sacerdoti, consacrati, consacrate, collaboratori parrocchiali, fedeli praticanti della parrocchia-
siamo chiamati ad uscire dalle mura sacre, dalle sacrestie, siamo chiamati a non dare solo importanza ad una religiosità fatta di liturgie e pratiche religiose! Siamo chiamati a sporcarci le mani e, per usare il linguaggio di Papa Francesco, “a puzzare delle nostre pecore”, se veramente vogliamo metterci in sintonia con la Sapienza di Dio. Gesù non è venuto nel mondo vestito da Dio, ma si è spogliato della divinità e si è rivestito di umanità. Quante persone, che vivono in parrocchia, anche tra noi sacerdoti, consacrati e consacrate, vivono invece in atteggiamento di autoreferenzialità, di protagonismo e di eccentricità.

Tutto questo tradisce il senso della fede e lo stesso Gesù, che ci ha chiamati alla fede perché possiamo avvicinare sopratutto chi ha sbagliato ed è lontano…》.
Parole forti ma che nascono dal cuore e dalla convinzione che la Chiesa, secondo le indicazioni di Papa Francesco, è chiamata a prendere una “rotta diversa”, verso i lontani e gli smarriti, se non vuole restare chiusa, arretrata e autoreferenziale.
Dopo la Santa Messa i fedeli hanno assistito con devozione alla tradizionale chiusura del quadro raffigurante la Madonna di Pompei.
Con gioia sono poi ritornati ai pullman per rientrare a casa, carichi di un entusiasmo edificante e positivo, utile per affrontare la quotidianità e per sforzarsi di testimoniare la fede vissuta in parrocchia con più slancio missionario.

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