Mandragora, Merone e Velotto: dalla provincia di Napoli alle vette dello sport nazionale

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Rolando Mandragora

Il territorio della provincia di Napoli è da sempre uno dei bacini più importanti per lo sport italiano. Sono partenopei calciatori, pugili, tennisti e pallanuotisti che hanno fatto sognare milioni di nostri connazionali con le loro imprese sportive. E la tradizione non si è di certo interrotta. Oggi parleremo di tre talenti emergenti nati e cresciuti proprio nel capoluogo campano e pronti a scrivere pagine indimenticabili nelle rispettive discipline: Rolando MandragoraAntonio Merone e Alessandro Velotto.

Rolando Mandragora nasce nel 1997 e inizia a tirare i primi calci al pallone nei campi di periferia tra Scampia e Ponticelli. È la famiglia a indirizzarlo verso il calcio: il padre collabora con la Scuola Calcio dei Fratelli Cannavaro come allenatore e lo zio è tecnico professionista. Familiari che saranno decisivi nel convincerlo a lasciare la città natia per trasferirsi nel settore giovanile del Genoa, uno dei più importanti e prestigiosi d’Italia. Passato il periodo di adattamento, Mandragora brucia le tappe con i rossoblù, tanto da arrivare a debuttare in Serie A nel 2014 con Gasperini in panchina e nella gara contro la Juventus. Sarà proprio la Juventus, da sempre attenta ai giovani talenti azzurri, a puntare su di lui.

Passato in prestito al Pescara dopo le 5 presenze del primo anno tra i professionisti, Mandragora viene acquistato dalla Vecchia Signora nel mercato di gennaio 2016 e lasciato in prestito in Abruzzo.

Col Delfino si trasformerà da giovane promessa in centrocampista affermato: 26 presenze da titolare e la promozione in A nella squadra di Oddo faranno di lui il nome nuovo del centrocampo italiano.  A tre giornate dalla fine del campionato di Serie B, però, Rolando ha un brutto infortunio: una frattura al piede destro. Un inconveniente che lo terrà fuori dal campo fino a gennaio 2017. Rientrato in forma, Mandragora si toglie la soddisfazione di esordire con la maglia della Juventus il 23 aprile 2017, proprio contro il Genoa, prima di passare in prestito al Crotone nel mercato estivo.

In Calabria arriva la consacrazione definitiva. A Rolando viene affidato il ruolo di regista titolare. La fiducia sarà ben spesa e il mediano napoletano collezionerà 36 presenze e le prime due reti tra i professionisti. Numeri importanti che convinceranno l’Udinese a spendere nell’estate del 2018 20 milioni per acquistare il suo cartellino a titolo definitivo e il Ct azzurro Mancini a puntare su di lui. Mandragora si è tolto anche la soddisfazione di esordire in Nazionale: convocato a maggio 2018 per le amichevoli contro Arabia Saudita, Francia e Olanda, è sceso in campo da titolare proprio contro i Transalpini.

Antonio Merone

Se il mediano è sempre stato un fenomeno di precocità, lo stesso si può dire di Antonio Merone, professionista di poker sportivo napoletano che ad appena 5 anni dall’esordio ufficiale è già tra i 500 giocatori più vincenti della storia italiana. Insieme al fratello Lorenzo (anch’egli professionista), Antonio inizia a frequentare i circoli sportivi di Napoli per partecipare ai primi tornei amatoriali. I risultati sono buoni e fanno ben sperare per una futura carriera ma la svolta arriva con la scoperta dell’online. Al tavolo virtuale i piazzamenti si accumulano fin da subito e si concretizzano in un secondo posto nell’evento 12 del TCOOP di PokerStars, due piazze d’onore nelle SCOOP 2017 e altrettanti piazzamenti nel Night On Stars.

La dimensione in cui Merone però rende meglio è quella live. Grazie alla sua capacità di leggere i tell degli avversari e alle doti affinate sotto la guida del coach Luigi D’Alterio, il partenopeo vince il DeepStack del People’s Poker Tour e conquista nel 2017 il terzo gradino del podio nel PokerStars Festival di Dublino, il vero e proprio campionato europeo di poker sportivo. Risultati che, insieme alla sesta piazza nel Masters IPO e a due piazzamenti a premi ottenuti nella tappa di Barcellona del PSF, faranno di lui uno dei talenti emergenti della disciplina a livello nazionale.

 

Chiudiamo il nostro trittico di giovani speranze dello sport italiano con Alessandro Velotto, pallanuotista classe ’95 e difensore della Pro Recco e della Nazionale azzurra. Più che una speranza, una vera e propria realtà. La storia di Velotto nel professionismo è costellata di vittorie. Con le rappresentative giovanili sono arrivate una Medaglia d’argento Nazionale Under 20 ai Mondiali di Almaty nel 2015 e un titolo di Campione del Mondo con la under20 in Ungheria nel 2013. Con la Nazionale Maggiore, con cui Velotto ha già toccato le 100 presenze, i risultati sono ancora migliori: due bronzi, uno agli Europei di Budapest 2014 e uno alle Olimpiadi di Rio 2016 e un argento nella World League di Ruza nel 2017.

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