Si indaga su abusi edilizi. Attenzionato nuovo progetto a via Atellana

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Si fa sempre più ingarbugliata la vicenda sugli abusi edilizi a Caivano, a quanto pare la magistratura sta seguendo diversi filoni.

Tutto nasce nel 2017 quando durante un consiglio comunale presso il plesso Scotta una signora entra in scena e a gran voce fa denunce specifiche al dirigente dell’ufficio tecnico e all’ex sindaco Monopoli.

Da quel 25 maggio del 2017 si è iniziati ad indagare su vicende poco chiare legate alle concessioni firmate nell’ufficio tecnico di Pascarola. Pare che le ultime perquisizioni a casa dell’ex sindaco e di altre quattro persone siano legate a indagini proprio su abusi edilizi.

Pare però che dopo lo scioglimento del consiglio comunale la mala gestio sia andata avanti e diverse sono le pratiche sotto la lente di ingrandimento per segnalazioni o per esposti e denunce.

La vicenda di via Atellana

Nell’ultimo periodo la vicenda che tiene banco è quella relativa all’approvazione di un piano urbanistico su un terreno sito a via Atellana facente parte del comparto edificatorio D.3.1.

Il 9 agosto 2018 con deliberazione della Commissione Straordinaria  n.144 due commissari su tre, i dottori De Vivo e Amendola approvavano il piano con parere favorevole del responsabile del settore urbanistica, ingegner Lizzi e del responsabile del settori finanze, dottor Sirico.

Il terreno di proprietà di una società con sede ad Afragola, con legami di parentela ad un politico di Cardito, pare però non avere tutte le caratteristiche per supportare il progetto che è stato presentato.

Da denunce fatte ai carabinieri, da esposti inviati alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli Nord si evince che all’interno del terreno c’è il passaggio della conduttura principale dell’acquedotto, zona di proprietà prima della Cassa del Mezzogiorno poi passata alla Regione Campania, quella superficie in cemento deve essere sempre libera per eventuali rotture e ispezioni.

Inoltre nel documento è specificato che il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) non è soggetto a VAS (valutazione ambientale strategica), cioè l’obiettivo principale della VAS è valutare gli effetti ambientali dei piani o dei programmi, prima della loro approvazione. Invece come specificato nella nota inviata, dal successore architetto Celiento al settore tecnico, a dicembre 2018 alla proprietà del terreno, il Comune di Caivano non è dotato di PUC e di VAS.

Infine nelle ultime ore è emersa una nuova nota inviata all’ufficio tecnico del Comune di Caivano dove pare che la lottizzazione, che può essere solo commerciale ed artigianale, sia stata calcolata su una superficie di circa 9000 mq mentre quella utilizzabile sia poco più di 6000 mq.

Quest’ultima vicenda, come le precedenti, è molto tecnica, ma i pareri espressi fino ad oggi sembrano totalmente illegittimi.

La magistratura e la giustizia sta facendo il suo corso, ma a Caivano ci sono ancora le ombre del triste passato.

 

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