E se l’emergenza rifiuti fosse causa di errori economici?

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E se l’emergenza rifiuti a Cavano fosse solo l’extrema ratio per coprire l’ennesima falla economica del Comune?

L’attendismo estremo della commissione Straordinaria nel cambiare una ditta dimissionaria, apre scenari e dubbi che però non devono essere tralasciati viste le condizioni economiche dopo il dissesto e amplificate andando a vedere con quali capitoli spesa si stanno pagano le ultime emergenze dell’ambiente di fine anno 2019.

Oramai è conosciuto anche alle pietre che i soldi che finiscono nel capitolo Tari, pagata dai cittadini, serve per coprire le spese dei servizi legati ai rifiuti, e quali sono?

  • Raccolta porta a porta presso le abitazioni;
  • Smaltimento presso lo Stir di Pascarola del materiale indifferenziato;
  • Smaltimento presso altre ditte del rifiuti umido;
  • Smaltimento degli ingombranti;
  • Smaltimento di altri rifiuti (isola ecologica: medicinali, toner, pneumatici.).

La raccolta invece dei materiali nobili, quelli riciclati, dovrebbero portare entrate al Comune come plastica, carta, legno, vetro e rottami ferrosi.

Per il primo punto, il pagamento mensile alla ditta incaricata della raccolta (Buttol) sta avvenendo, anche se senza contratto e con penali spesso ridicole e non veritiere.

Il grande quesito è legato alla frazione umida, da anni e in special modo con l’amministrazione dei commissari non c’ è stata nessuna gara per l’affidamento per un lungo periodo e quindi a prezzo più contenuto. Lo scorso anno il prezzo pagato si aggirava sui 130 € a tonnellata, ora se ne stanno pagando quasi 190 €. Ma questo è un problema secondario, perché pare che quando non vi è stato l’impegno di spesa stanziata dai dirigenti per le ditte dell’umido (F.O.U. Frazione Organica Umida) i rifiuti organici siano stati buttati allo stir, cosa che sta avvenendo da diverse settimane perché le ditte che stanno intervenendo sul territorio stanno mischiando tutti i rifiuti.

Cosa significa ciò?

Tutti i rifiuti portati allo Stir vengono pesati, ma non pagati nell’immediato. La società che gestisce lo Stir, la Sa.p.Na a fine anno conteggia tutte le tonnellate di rifiuti scaricati dal Comune e comunica l’importo da pagare nel successivo anno. (quest’anno sono state pagate diverse rate di anni passati…)

Non portando l’umido alle ditte incaricate, che presentano fattura immediata e pagamento entro pochi mesi, si sta risparmiando la spesa contante, ma si sta facendo crescere in maniera esponenziale quella allo Stir e quindi per il prossimo anno.

La spesa allo Stir dei cittadini di Caivano è aumentata in pochi anni da 1 milione e 600 mila euro fino ai 2 milioni del 2018.

Gli altri rifiuti?

Per tutti gli altri rifiuti, quasi tutti all’isola ecologica, gli impegni spesa scarseggiano e sono ‘rallentati’ nel tempo. Per questo i dipendenti hanno i cassoni pieni che non sanno dove scaricare e i cittadini spesso non hanno la possibilità di scaricare dovendo tornare a casa senza aver usufruito del servizio.

Gli organi competenti dovranno far chiarezza anche su questa vicenda, verificare i formulari della raccolta dell’umido per capire dove è stata trasportata. Servono finalmente gare efficaci e lunghe per far abbassare i prezzi e dare un pizzico di legalità ad un paese che ogni giorno è sempre più mortificato.

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