Sovraordinati fermi con decreti scaduti, mentre nessun risultato per Caivano e i cittadini

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Triade Commissari Caivano
Triade Commissari Caivano

Sono scadute, lo scorso 5 dicembre, le proroghe ai rinnovi dei decreti dei 5 funzionari sovraordinati del Comune di Caivano.

Il Ministero dell’Interno, con parere del 21 novembre 2007, rappresentava che “le disposizioni concernenti i casi di scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguenti a fenomeni di condizionamento di tipo mafioso, contenute negli artt. 143 – 146 del D.Lvo. 267/2000, sono finalizzati a tutelare l’interesse specifico dello Stato al corretto e regolare funzionamento dell’ente locale e, quindi, a garantire lo svolgimento delle funzioni amministrative e dei servizi libero da fenomeni di infiltrazioni della criminalità, tali da compromettere la vita democratica dell’ente medesimo”.

In pratica, quando un Ente viene sciolto per infiltrazioni camorristiche la Commissione Straordinaria deputata all’amministrazione dell’Ente stesso può richiedere al Prefetto l’assegnazione in via temporanea di personale di amministrazioni ed enti pubblici per controllare e sovraordinare le attività degli uffici. 

Dallo scioglimento ad oggi si sono avvicendati diversi commissari, sub commissari e tanti sovraordinati: una girandola di nomi che non si è mai fermata e che certamente ha comportato un esoso costo per le casse del Ministero e del Comune di Caivano.

Ad oggi, che sia per la mancanza del Prefetto di Napoli Carmela Pagano – andata in pensione – o per il ripensamento della Commissione Straordinaria su alcuni dei sovraordinati scelti in precedenza dalla stessa, il Comune di Caivano resta scoperto e senza i 5 funzionari sovraordinati che controllavano le attività degli uffici al fine di consentire trasparenza, legalità, ma soprattutto vigilanza su tutti i procedimenti amministrativi per evitare ulteriori ingerenze della criminalità organizzata.

Un ulteriore motivo del mancato rinnovo, potrebbe essere una presunta telefonata arrivata dal dicastero dell’Interno, che secondo una fonte confidenziale, abbia richiesto alla Commissione Straordinaria di ridurre il numero dei “sub commissari” o addirittura, una richiesta da parte della Commissione di un ulteriore sovraordinato da dedicare al Servizio Elettorale.

Come mai non vengono ancora rinnovati i decreti, ufficialmente nessuno lo sa, ma ci auguriamo che non si voglia lasciare Caivano nelle sole mani della triade commissariale.

La domanda che ci poniamo è se a fronte di un così cospicuo numero di commissari e sovraordinati si sia verificato un significativo miglioramento della qualità di vita dei cittadini caivanesi.

La risposta è un secco NO: in questi mesi tutto è precipitato e peggiorato.

Un’amministrazione commissariale che si è rivelata inutile e fallace per l’amministrazione cittadina.

I funzionari sovraordinati e i loro compiti

In virtù della nota prot. n. 0018164/2019 del 29/07/2019, la Commissione Straordinaria assegnava ai 5 “sub commissari” i seguenti compiti:

  1. Giovanni Forgione – beni confiscati alla criminalità organizzata, sgomberi di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e di immobili occupati abusivamente, campo rom e SUAP;
  2. Nunziante Marino – pianificazione territoriale (PUC e piani attuativi), edilizia privata, abusivismo edilizio, gestione del patrimonio, infrastrutture e cimitero;
  3. Massimo Migliorisi – entrate e tributi, ruoli idrici, controllo evasione fiscale ed economato;
  4. Giuseppe Mocerino – ambiente (emergenze ambientali, nettezza urbana e terra dei fuochi), protezione civile, aree verdi, strutture sportive e ricreative e teatrali ivi compresa la commissione per pubblici spettacoli e manutenzione servizi a rete;
  5. Concetta Russo – contabilità e finanze, affari generali e personale, contratti e affari legali, servizi demografici, sport e cultura, politiche sociali e assistenziali.

Nelle more di una successiva disposizione, inoltre, si assegnava all’Ing. Giuseppe Mocerino la situazione “parco verde”.

 

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Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura. Il suo percorso giornalistico è una continua azione a colpi di penna e battute: così ha deciso di far crescere il coraggio in lui. Ama definirsi un giornalista scomodo e amante della verità. Ciro Pisano, giornalista pubblicista dal 2018, ha studiato e si è formato come addetto alla comunicazione, in particolare modo a quella legata a progetti sociali. Diverse le collaborazioni che lo hanno portato al mondo dell’informazione e del giornalismo, da sempre impegnato nel giornalismo di frontiera e legato ai grandi movimenti di sinistra. Fautore del blog adaltavoce.eu, collaboratore nel passato con ilgiornaledicaivano.it ha collaborato con entusiasmo a più riprese con linterferenza, blog d’informazione libera ed indipendente!

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