Terra dei Fuochi, summit dei vescovi. Costa: “In arrivo 50 investigatori”

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Un argomento che preoccupa ormai tutti e che pare finalmente richiamare l’attenzione dei vertici, dopo anni di lotte ardue sui campi roventi, tra diossina e polveri sottili dannose per la salute. Per questi e tanti altri motivi, arriva una lettera dai sei vescovi della “Terra dei fuochi” indirizzata ai sacerdoti e ai diaconi delle proprie diocesi campane.

Acerra, Aversa, Capua, Caserta, Nola e Teano-Calvi, un summit che prevede un incontro, il 14 gennaio alle 9.30, all’Auditorium Mons. Tommasiello a Teano.

Successivamente, ad Acerra, il 18 aprile si terrà un evento in preparazione del quinto anniversario dell’Enciclica Laudato si’, organizzato con la Commissione Cei per il servizio della carità e della salute.

“Non possiamo tacere”…

Con questa consapevolezza, i presuli di sei diocesi campane invitano i loro presbiteri e diaconi ad un incontro sul tema dell’inquinamento…

Un gesto di profonda umanità, ce lo ricorda Padre Maurizio Patriciello, in risposta a quanto accaduto:

“Abbiamo accolto questa lettera con gioia. Vogliamo portare il conforto della Parola ed essere anche una voce critica”.

Risposte propositive dal Ministero dell’Ambiente

Le risposte cominciano ad arrivare anche dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il quale ha avvisato in un suo post su Facebook, apparso giorni fa, che sono in arrivo 50 nuovi investigatori del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri che si aggiungeranno a quelli che già stanno facendo tanto per la Terra dei Fuochi, non solo in Campania, ma in tutta Italia.

“Stiamo lavorando ogni giorno senza sosta per portare la tutela ambientale del nostro Paese. Molti risultati stanno arrivando”.

 

“Saranno persone – ha spiegato – capaci di creare strategia investigativa di contrasto ai roghi tossici.
Il sistema criminale che c’è dietro questi fenomeni lo conosco molto bene, l’ho combattuto per 30 anni e lo combatto tutt’ora. Ho scavato di notte nelle discariche abusive dove erano stipati rifiuti fino a 20 metri di profondità, e so molto bene quello che gli uomini dei reparti operativi hanno fatto e fanno tutt’ora, senza mai risparmiarsi. A loro vanno i miei ringraziamenti, come sempre”.

Ora, con questa supplementare dotazione, lo Stato scende in campo e risponde con forza alle aggressioni degli ecocriminali. Con il ‘si’ unanime del Consiglio dei Ministri di ieri abbiamo raggiunto un risultato eccezionale.
L’incremento del numero dei NOE nelle Terre dei Fuochi è una risposta robusta e concreta a chi, anche durante l’estate appena passata, ha avvelenato la vita quotidiana di decine di migliaia di persone. Questi militari, con compiti investigativi specifici, dipenderanno direttamente dal ministero dell’ambiente” ha aggiunto il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

“Lavoreremo insieme fin da subito per portare a casa risultati immediati affinché i cittadini non debbano più temere di aprire una finestra e respirare veleni” ha concluso.

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