L’impegno di giovani per tornare alla normalità che in tenera età hanno commesso errori

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La storia che stiamo per leggere è quella del lavoro di un avvocato di far recuperare qualche anno di vita in libertà a chi ancora minorenne è stato indotto nelle nostre zone a delinquere.

Non è il primo caso e nemmeno l’ultimo di ragazzini che già in tenera età vengono utilizzati dalle organizzazioni criminali per poi accumulare diverse pene e passare la migliore gioventù in carcere.

L’avvocato Massimo Viscusi sta seguendo con passione la storia di A.O. residente a Caivano che oggi 29enne sta scontando la sua pena impegnandosi a seguire le attività rieducative con la speranza che anche la burocrazia della giustizia e la società permetta ad un ragazzo che ha sbagliato in tenera età ad avere una nuova possibilità tra la gente comune.

Questa la storia

Era stato definitivamente arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Poggioreale, in conseguenza di un provvedimento di determinazione di pene concorrenti disposto dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli, per la divenuta esecutività di 5 sentenze passate in giudicato.
A. O., 29 anni, originario di Maddaloni ma residente a Caivano.
Il tutto per una pena complessiva di anni 14 e mesi 2 di reclusione, a cui andavano detratti anni 3 e mesi 10, per espiazione della pena in fase di custodia cautelare.
Considerato che è stato detenuto, ininterrottamente, dal 28 dicembre 2014, il provvedimento di esecuzione della residua pena detentiva avrà scadenza nel giorno 2 aprile 2025.
A ciò vanno, però, detratti altri 460 giorni in virtù della riconosciuta “liberazione anticipata”, e del periodo sofferto in custodia cautelare, richiesta, ed ottenuta, dal suo Legale, l’avvocato Massimo Viscusi, del foro di Benevento, nominato nel settembre 2018. In particolare, al ragazzo, attualmente recluso presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino, erano stati dichiarati “inammissibili”, con provvedimento del Magistrato di Sorveglianza di Avellino, gli ultimi due semestri, per un totale di novanta giorni (per alcuni fatti accaduti all’epoca in cui era detenuto al carcere di Poggioreale).

Avverso tale decisione, l’avvocato Viscusi, aveva presentato reclamo, con tutta una serie di elementi probatori a sostegno del l’impugnazione, che veniva accolto dal Tribunale di Sorveglianza di Avellino, lo scorso 29 ottobre.
Pertanto, il nuovo fine pena è datato aprile 2024.
Nel frattempo, il suo avvocato, ha presentato istanza, presso la competente Corte di Appello di Napoli, di “continuazione tra i reati” in sede esecutiva, onde ottenere un ulteriore sconto di pena. L’udienza era stata fissata lo scorso 2 dicembre, ma rinviata all’11 marzo 2020 per l’astensione indetta dall’Unione Camere Penali Italiani.

Il tutto era partito dall’indagine, come si ricorderà (seguita, all’epoca, dal corriere del mezzogiorno e da reportweb), condotta dalla Tenenza carabinieri di Caivano e dal Commissariato di Afragola, nel biennio ottobre 2010 – ottobre 2012, che portò allo smantellamento del clan “Padulo”, operante nel Bronx del rione Iacp, nell’area di Napoli Nord, consentendo la disarticolazione dell’organizzazione criminale, attraverso lo smantellamento delle piazze di spaccio, portando all’arresto di 22 persone, tra cui, appunto, A. O., all’epoca minorenne, definito “o napolitan”.
Il 29 enne, vi è da segnalare, ha intrapreso, all’interno del carcere, una seria attività riabilitativa-lavorativa.

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