Coronavirus e Protezione Civile. A Caivano situazione angosciosa

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Ogni giorno, da quasi 10 giorni, alle ore 18 siamo tutti in trepidante attesa delle comunicazioni in televisione del responsabile della Protezione Civile Borrelli. Ogni giorno speriamo che il contagio si arresti e che aumentino il numero dei guariti e che soprattutto non ci siano più vittime.

Purtroppo il numero dei soggetti positivi ai tamponi risultano ancora in numero elevato e non sappiamo se abbiamo superato la fase critica del contagio.

Ogni giorno Borrelli nella conferenza stampa risponde alla domanda dei giornalisti e illustra tutto quello che si sta facendo per arginare il contagio.

La Protezione Civile è uno strumento importante per la collettività per soccorrere i cittadini in caso di emergenze quali terremoti, alluvioni e altre calamità.

A Caivano smantellata

La Protezione Civile è una struttura ramificata sul territorio nazionale e ogni comune ne dovrebbe avere una. Anche a Caivano fu istituita una sezione Comunale di Protezione Civile con una sede, qualche addetto e un contatto telefonico.

Oggi è difficile individuare la struttura, il personale specificatamente dedicato e i concreti livelli di operatività. La realtà è che negli ultimi anni il servizio è stato completamente smantellato e di fatto non esiste più.

Questo è accaduto non per colpa della cattiva politica del passato, ma dalla stoltezza e dalla approssimazione di chi ha oggi la responsabilità del governo del Paese.

Ringraziando Dio a Caivano non si è acceso nessun focolaio e la situazione sembra essere gestibile. Inimmaginabile se dovessimo fronteggiare una situazione più problematica.

In tal caso non resta che affidarci alla illuminata misericordia di Maria Santissima di Campiglione vista la pochezza e l’inattitudine di chi dovrebbe garantire la salute pubblica.

 

 

 

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