Lettera di un cittadino: ‘I buoni spesa per il 40% sono in mano di persone non disperate’

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Questo pomeriggio ci è arrivata una lettera di un cittadino caivanese, Emanuele, che valuta non positivo l’operato della macchina comunale per quanto riguarda i buoni spesa.

Ecco la lettera indirizzata ai commissari prefettizi:

Buon giorno, sono un cittadino di Caivano e ringrazio la commissione straordinaria per l’operato che ha fatto fino ad ora a Caivano, ma per quanto riguarda i buoni spesa per l’emergenza covid-19 a mio avviso l’operato della macchina comunale non ha fatto effettivamente la giusta valutazione sulle autocertificazioni. Io da libero cittadino chiesi ai volontari comunali di come avvenisse la scelta delle famiglie beneficiarie del buono,  e loro risposero ne faranno domanda con un’autocertificazione tutti coloro che ne avranno bisogno, ma non è andata proprio così. Capisco che ci sia tanta crisi. accentuata dal covid-19, siamo arrivati tutti alla fame, ma non è accettabile che ad usufruirne di questi buoni sono i falsi poveri che hanno dichiarato il falso. Per quanto ne so, l’autocertificazione è una dichiarazione di responsabilità e chi dichiara il falso dovrà essere punito dalla legge.

A Caivano le domande sono state tante, ma a mio avviso dopo valutazioni, circa il 40 per cento delle stesse l’hanno presentata falsi poveri, alcuni che percepiscono reddito di cittadinanza. Chiedo quindi alla commissione straordinaria e ai responsabili dell’ufficio Politiche Sociali di verificare o far verificare le pratiche, magari alla Guardia di Finanza, e che sia fatta luce sull’accaduto.

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