Intervista a Salvatore Gallotta: “Caivano ha bisogno di senso di appartenenza”

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Salvatore Gallotta è un giovane di Caivano, dipendente del Ministero della Difesa, che nonostante sia vissuto e cresciuto in una realtà difficile come il Parco Verde, è riuscito a fare della legalità il suo imperativo. Quest’anno ha scelto di candidarsi per le prossime elezioni amministrative con “Forza Italia” sostenendo il candidato sindaco Salvatore Ponticelli, già nel 2010 si candidò con una lista civica.

 

Come mai ha scelto la lista “Forza Italia”?

Ho scelto Forza Italia perché il modo di fare politica, i principi e valori che rappresenta, come il garantismo, la libertà, la detassazione economica, non fanno parte né della Lega né di Fratelli d’Italia. Senza dubbio, “Forza Italia” ha bisogno di ammodernarsi e di rinnovarsi, ma si deve sempre fondare su questi valori che nessun altro è in grado di rappresentare. Ciò che sicuramente manca a noi è un nuovo front-man. La figura di Berlusconi rimane essenziale, sicuramente, per fare gli accordi, per le trattative. Mentre per quanto riguarda Caivano, il candidato sindaco, Salvatore Ponticelli è una persona che su tanti aspetti rispecchia questi valori.

 

Che futuro immagina per Caivano, se dovesse essere eletto?

 

Più che futuro per Caivano, preferirei lavorare su un presente per creare le basi su cui ricostruire un paese con più certezze. Ciò che manca è proprio la speranza, ovvero che qualcosa possa migliorare.

 

Cosa direbbe ad un cittadino che oggi sceglie la politica?

Direi di fare delle scelte con consapevolezza e di sposare un progetto con ottimismo, grinta e soprattutto onestà. Un elemento che caratterizza le campagne elettorali è lo spirito di agonismo, in questo caso direi che è meglio sentirsi parte di una squadra che possa apportare davvero dei cambiamenti. Questo, secondo me, è già un buon punto di partenza.

Come descriverebbe la situazione che attualmente sta vivendo il nostro paese?

Un paese malato che ha bisogno di essere curato con tante risorse e nuove idee da poter attingere, da chi, se non dai suoi giovani cittadini. Un paese che ha bisogno di cure, attenzioni e monitoraggio.

Quali caratteristiche dovrebbe avere un politico che sa amministrare la città?

 

Non serve certo un politico iper-specializzato, ma soprattutto una persona con umanità, umiltà e senso di appartenenza. Un uomo, che solo sentendo sulla sua pelle le ferite del paese, può davvero aiutare per rimarginarle. Un politico ideale è colui che ha la giusta dose di empatia con i suoi cittadini e la sua autorevolezza.

Che messaggio vuol trasmettere ai giovani?

Non sono portato a far prediche perché sono un giovane anch’io, ma mi sento di fare questo appello: “Cerchiamo di fare più azioni per il bene di Caivano, impegnandoci davvero e non cercando i soliti alibi a portata di mano, che non ci fanno agire. Caivano ha bisogno soprattutto di noi!

 

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