Parma-Napoli 0-2, promossi e bocciati tra gli azzurri

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Comincia con un confortante 2-0 in trasferta, al Tardini di Parma, il campionato del Napoli. Gli uomini di Gattuso hanno sonnecchiato per un’ora, ci ha pensato l’ingresso – attesissimo – di Osimhen per spaccare in due il match e archiviare la prima pratica. Il nigeriano rappresenta l’acquisto più costoso nella storia del club, passano dai suoi gol e dalle sue prestazioni le speranze di un pronto ritorno in Champions League, peraltro ampiamente pronostico anche dai migliori bookmakers e da tutti i casino gratis senza deposito.

Parma-Napoli, i promossi

Victor Osimhen. È bastata mezz’ora, al nigeriano, per lasciare subito la sua impronta. Due minuti dopo il suo ingresso, il centravanti fa a sportellate in area e permette a Mertens di calciare a rete, indisturbato, il pallone dell’1-0. Pregevoli gli scambi di prima coi compagni in attacco (soprattutto quello che porta al palo di Insigne), devastanti le sue accelerazioni. In occasione del 2-0 porta l’uomo sul secondo palo e dà spazio a Lozano di affondare. Decisivo, così come il cambio modulo che accompagna il suo debutto in Serie A.

Kalidou Koulibaly. Per un pomeriggio si è rivisto il difensore dominante che tutta l’Europa ha ammirato fino ad un paio di stagioni fa. L’impressione è che il Napoli, nel caso in cui dovesse decidere di non cedere KK, possa addirittura inserirsi nella lotta al titolo con Inter e Juventus. Sarà dura, lo sa anche Gattuso, intanto il difensore è protagonista di una prova maiuscola al Tardini.

Hirving Lozano. Chissà che “El Chucky” non possa essere una sorta di “nuovo acquisto” per questo Napoli. I segnali incoraggianti nella parte finale della scorsa stagione sono stati confermati dalla prima a Parma: titolare (dettaglio non di poco conto viste le richieste tattiche di Gattuso in quel particolare ruolo), l’unico a darsi da fare nella prima, sonnecchiosa, ora di gioco. Entra in modo determinante in entrambi i gol dei partenopei, un talento ritrovato.

Parma-Napoli, i bocciati

Diego Demme. Ha cominciato la sua avventura al Napoli in modo sensazionale, metronomo perfetto nel primo Napoli “rinunciatario” di Gattuso. Ha perso la spinta iniziale col passare dei mesi, paga gli evidenti problemi in fase di creazione del gioco. Nei 60 minuti in campo al Tardini è apparso in difficoltà anche dal punto di vista fisico. La sua uscita, con l’ingresso di Osimhen, è stata propedeutica per il cambio modulo: la vittima designata del 4-2-3-1 è lui.

Fabian Ruiz. Intendiamoci, a scanso di equivoci: Fabian è tra i migliori del ruolo nell’intero panorama europeo, la titolarità in una nazionale che abbonda di talento in quella zona del campo come la Spagna ne è la dimostrazione più lampante. Proprio il doppio impegno con le “Furie Rosse”, ad inizio mese, può averne ritardato il cammino verso una buona condizione fisica. Fabian, al di là delle 3-4 conclusioni dal limite a dir poco sballate, non è apparso lucido in fase di costruzione e ha mostrato poca grinta anche in quella d’interdizione. Un salto di qualità in zona gol è necessario per coltivare sogni europei.

Alex Meret. Non ha giocato, a Parma, ma nonostante ciò è probabilmente il bocciato per eccellenza dopo la prima giornata di campionato. L’alternanza tra i pali con Ospina non è destinata a durare, lo aveva già ricordato Gattuso qualche settimana fa: e, in questo senso, la scelta della titolarità al debutto in campionato era l’indicazione più fedele di quelle che sono le convinzioni del tecnico calabrese. Piaccia o no, Gattuso si fida più di Ospina. Sta ora al club, e al ragazzo, decidere sul da farsi: un anno da dodicesimo, a quest’età e con queste prospettive, è poco proponibile.

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