‘Miez e Putec’, la vecchia via Roma

0
3621

Adesso è via Roma…’Miez e putec’ è uno scrigno di storia di Caivano antica. Già dal primo settecento lungo di essa erano ubicate decine di botteghelle dove potevi trovare di tutto, insomma era un antico centro commerciale dove nelle belle giornate era facile trovare sotto un androne ‘a capera’ antenata della parrucchiera e mentre svolgeva le sue mansioni raccoglieva dalla popolazione del tempo gli sfoghi e le indignazioni e prometteva di non parlarne con nessuno, ma quasi mai manteneva la promessa e per questa sua abitudine che ancora oggi una persona pettegola è detta ‘si nà capera’.

All’angolo di via Albalunga si posizionava O’ Semmentaro, venditore di semi di zucca e nocelle che pesava la mercanzia nel pugno di una mano oppure adoperava un ‘misuriello’. Tra i prodotti aveva anche la ‘semmentella’, un seme di una pianta orientale anticamente impiegata per scacciare dalla pancia dei bambini i vermi che si credevano originati dalla paura, ma di fatto causati da una cattiva alimentazione, ancora oggi tra le persone più anziane si può ascoltare: ‘me fatt piglià na vermenata’, che tradotto dice mi hai fatto fare i vermi nella pancia.

Tralasciando i fasti del passato e tornando più ai nostri giorni ad animare la strada ricordiamo simpatici personaggi e botteghe ormai spazzate via dal tempo. All’angolo di via Roma difronte all’orologio c’era ‘Luigi e Sferron’, il primo fruttivendolo fisso di Caivano, la salumeria del mitico ‘Fonz e Terenz‘, la macelleria Coppete, Ciccella a baccalaiola, la farmacia Lanna, ‘o’ Mola forbice‘, a salumeria e Tupparella, subito dopo quando non pioveva si posizionava ‘Papele o pirciato’ che sul tavolinetto vendeva le allesse (castagne cotte) e le spogne scaurate (spighe bollite). Nel perido lo stesso era munito di una sporta piene di figurine e consentiva ai bambini per 10 lire di lasciar cadere all’interno un coltello per tre volte e prendere quelle che restavano attaccate quando rialzavi il coltello, ma se ne prendevi una eri davvero fortunato.

Adesso le cose sono cambiate, c’è la macelleria Lanna, Peppe ‘o’Bumbular’,a Scarperia e Scalietranta, il fotografo Falco, la macelleria ‘e sptin’ (Espedito), la fonte del regalo dei Celiento: negozio conosciuto da tutti e anche nei paesi limitrofi, il venditore di abrasivi e pittura alla fine vicino la chiesa dell’Annunziata.

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here