Caivano nel pieno dell’emergenza sanitaria. Urgente un piano d’intervento

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Caivano è nel pieno dell’emergenza sanitaria. Un numero elevato di cittadini risultati positivi al Covid-19 sta facendo emergere le difficoltà strutturali di un paese, che necessita di un intervento immediato. Oggi intervistiamo il consigliere d’opposizione, Salvatore Ponticelli, che si sta impegnando in prima persona per dare un sostegno a delle famiglie in difficoltà.

Consigliere Ponticelli, secondo lei, come sta gestendo l’emergenza sanitaria la nuova amministrazione?

La situazione è alquanto difficile, c’è bisogno di un piano mirato che coinvolga più azioni. Invito l’amministrazione ad avere un contatto più diretto con le forze politiche e dunque con i vari consiglieri, anche se ancora non c’è stata la proclamazione ufficiale. Si tratta di una situazione d’emergenza sarebbe opportuno un tavolo tecnico, si partecipa, nella misura in cui si viene coinvolti. Per ora, c’è assenza di comunicazione. Sarebbe opportuno lavorare insieme, per dare informazioni alla cittadinanza, che risulta alquanto confusa circa le varie decisioni intraprese. Del tipo: perché il cimitero deve essere chiuso, mentre il mercato sarà aperto?

Per dare un aiuto concreto ai cittadini. Quali azioni bisognerebbe mettere in atto?

Fondamentale è la riapertura del C.O.C. (Centro operativo comunale), perché ci sono persone in quarantena che non possono uscire nemmeno per fare la spesa. Io stesso sono stato contattato da chi vive questa situazione; ho detto pubblicamente che avrei dato un mano a queste famiglie e così sto facendo. E’ importante dare un sostegno almeno per i bisogni primari. Siamo una collettività, una immaginaria grande famiglia non dobbiamo dimenticarlo. Ed è giusto che sia i cittadini positivi, che quelli che sono in isolamento domiciliare fiduciario, possano essere monitorati dall’Asl e dal Comune, per ogni esigenza. Poi un appello che faccio all’ Assessorato competente, è quello di riuscire a coinvolgere le associazioni, in modo coordinato, presenti sul territorio per fungere da supporto agli anziani rimasti soli e senza assistenza in questo delicato momento che stiamo vivendo.

Ci sono iniziative a cui avete pensato, da mettere in atto, per risolvere almeno in parte i problemi che sta vivendo la cittadinanza?

Abbiamo pensato di creare un fondo di mutuo soccorso, con donazioni, da destinare alle famiglie in difficoltà economiche. Anche comprare le mascherine tutti i giorni ai vari componenti di una famiglia, a lungo andare, può aggravare il budget complessivo. Quindi anche in questo dare un supporto è importante.

Un altro obiettivo è di aprire uno sportello per la consulenza psicologica, che attualmente sarebbe telefonico, poi superata questa crisi, potrà essere tranquillamente aperto al pubblico con contatto diretto.

Vogliamo coinvolgere anche i volontari locali per assistere, non solo le famiglie in quarantena, ma anche i loro animali domestici, avendo a cura di farli uscire, dare loro da mangiare. Tutelare, insomma, tutti.

Cosa chiede all’amministrazione per sostenere chi è in difficoltà?

Sarebbe auspicabile snellire, in questo particolare periodo, anche le pratiche burocratiche e soprattutto essere d’aiuto a chi ha difficoltà negli spostamenti vari; per esempio per i permessi ai disabili, senza necessità di fare richiesta prorogarli fino alla scadenza del periodo di emergenza; così anche per le imposte e tasse comunali nei limiti possibili rinviare le scadenze senza applicare sanzioni o interessi.

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