Storia di Caivano. L’origine dei “contranomi” di strade e rioni

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“Miezzo o mercat”, ovvero piazza Cesare Battisti, mercato posizionato difronte al castello, dove il giovedì trovavi di tutto, mentre la domenica solo gli animali. Fra i tanti aneddoti segnalati, voglio ricordarvi quello evidenziato dallo scrittore Raffaele De Cesare (1845-1918) che scrisse di un abile truffaldino, il quale a cadenza della domenica comprava dai meno avveduti, pecore e galline, poi chiedeva di essere accompagnato a casa, per dare il compenso stabilito.

L’ingenuo contadino credendo di aver fatto un buon affare lo seguiva fino al vicolo Andrivieni, stradina sconosciuta alla maggioranza dei caivanesi. Collega via Imbriani con via Atellana a San Giovanni. All’epoca si accedeva attraverso un portone e fuori di esso si faceva aspettare l’ingenuo venditore e mentre il contadino aspettava lui si era già dileguato per via Atellana.

“Dinte e frareche nove” e “Sotto e’ cievz”, via Matteotti, strada ampia e dritta, nata insieme al castello, dove i governanti di allora in entrambi i lati fecero piantare piante di gelsi, per profumare e rinfrescare l’aria intorno. “Abbascia a rena” a via Cavallotti, prima della realizzazione delle fognature, dopo una fitta pioggia, la strada si riempiva d’acqua essendo posizionata al di sotto del livello dei vicoli adiacenti, ed è per questo che gli abitanti all’occorrenza posizionavano davanti all’uscio di casa secchi riempiti di sabbia.

“Foro o’ casino” estremità del corso Umberto verso Cardito , per tanto tempo quasi tutti credevano che in quel posto era ubicata una casa d’appuntamento dove lo stato disciplinava la prostituzione, ma non c’era mai stata. Al contrario, era ubicata una casina, postazione fissa dove venditori e commercianti avevano l’obbligo di fermarsi per far visionare agli addetti la propria mercanzia e pagare il dazio, una tassa introdotta nel 1870 ed in vigore fino al 1955. Perché diventa “casino”? Pare che di sera in quel posto si posizionavano delle meretrici in cerca di clienti. Fu quasi automatico passare da casina a casino.

Nel salutarvi, prometto di risentirci, perché ci sono tante cose da raccontare ancora.

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