“Gli Atleti” raccontano il lockdown con la cover di “Musica Leggerissima”

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È del gruppo casertano “Gli Atleti” la cover punk del brano “Musica Leggerissima” presentato a Sanremo da Colapesce, Dimartino.

Fuori in questi giorni la cover del brano presentato a Sanremo, da Colapesce, Dimartino, “Musica leggerissima”, rivista e reinterpretata dalla band casertana de “Gli Atleti”.

Un ritmo avvincente, sonorità punk, una melodia ‘leggerissima’ (per citare il titolo e il testo del brano, ndr) e scanzonata per affrontare un tema quanto mai attuale e doloroso: lo stato della musica, e più ampiamente della cultura in generale, in quest’ultimo particolarissimo anno in Italia.

Nel video sono state immortalate immagini di locali storici della provincia di Caserta e di Napoli tristemente chiusi nel silenzio infernale che accompagna ormai le serate dei giovani, e meno giovani, da oltre un anno.

Una situazione che sembra non avrà una risoluzione ancora per molti mesi, lasciando nello sconforto tutti coloro che vivono di musica, e per la musica. Molti di questi locali non riapriranno mai più (come riportato anche nel video), alcuni affrontavano una situazione critica già prima del Covid, ma la pandemia è arrivata come il colpo di grazia su un settore già in crisi da tempo.

Sperando di poter assistere presto a nuovi live, vi lasciamo per il momento con le sonorità riprodotte nel video.

La band casertana è presente sulle scene musicali nazionali da oltre un decennio, in più occasioni hanno rivisitato canzoni già esistenti, ed è loro consuetudine reinterpretare in chiave punk un brano sanremese.

Il gruppo “Gli Atleti”

Il gruppo è composto da Maurizio Affuso (Voce e Chitarra), Raffaele Giacobbe (Chitarra), Vincenzo De Maria (Basso), Pellegrino Bosco (Batteria).

Tra i tanti brani proposti a Sanremo, come mai vi siete soffermati proprio su “Musica Leggerissima”?

Ogni anno scegliamo una canzone da riproporre al nostro pubblico, una canzone che possa dire anche qualcosa di noi, e “Musica Leggerissima” ci è sembrata fin da subito quella più adatta al messaggio che volevamo lanciare quest’anno: parlare del coma profondo in cui versa il settore musicale in particolare, ma tutto quello artistico in generale, in questo tristissimo periodo storico.

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