La Festa di Campiglione oltre la pandemia. Intervista al consigliere Antonio Angelino

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Anche quest’anno, la Festa di Campiglione non potrà essere realizzata a seguito delle normative anti-Covid. Per la comunità di Caivano, è un colpo al cuore. La pandemia ha distrutto ogni equilibrio, costringendo i cittadini a fare i conti con aspetti difficili del vivere quotidiano, in alcuni casi, drammatici. È in questa occasione, soprattutto, che le istituzioni politiche dovrebbero manifestare vicinanza al popolo, per accendere una luce di speranza.

Oggi, discutiamo con il consigliere Antonio Angelino (Caivano Conta) dell’importanza di questa festività e del ruolo che la politica ha nel contribuire a mantenere viva una tradizione centenaria, quale la Festa di Campiglione.

luminarie Festa Campiglione
luminarie Festa Campiglione 2018

Consigliere Angelino, due parole: pandemia e festività, due termini quasi in antitesi…

Purtroppo anche quest’anno, la festa simbolo della nostra città non potrà svolgersi a causa delle normative anti-Covid, un colpo al cuore ma anche un atto di responsabilità, visti i tempi, in ogni caso da considerare doveroso. La pandemia ci ha posto dinanzi sfide impensabili e disagi psichici ed economici che temo porteremo con noi per anni. Le classi dirigenti che governano le istituzioni democratiche a qualsiasi livello, in un tempo straordinario come questo, hanno il compito di infondere speranza e di programmare la ripresa e lo sviluppo delle comunità con serietà e responsabilità.

Aria di festa a Caivano grazie alla Patrona Maria S.S. di Campiglione
Photo: Pietro Celiento, 5B del Liceo Scientifico N.Braucci

Qual è il valore storico della Festa di Campiglione?

Questa festa è uno dei principali simboli iconici ed identitari della nostra comunità, una festa religiosa storica come testimoniano gli archivi Carmelitani, che va oltre l’incoronazione del capitolo Vaticano del 1805, e che è riuscita nel tempo ad assumere grande importanza civica grazie agli eventi culturali, ricreativi ed all’aggregazione sempre più numerosa, a partire dalla stupenda cornice del Santuario di Maria SS.ma di Campiglione. Rispetto all’importanza storica che ho provato a descrivere in maniera sintetica, la politica può contribuire in un solo modo: creando le condizioni migliori per poter ricordare ed omaggiare la nostra Santa Patrona, valorizzando e contribuendo alla realizzazione degli eventi religiosi e laici.

Questo è il secondo anno che la Festa di Campiglione non viene realizzata, come sta vivendo questo momento?

Purtroppo per le cause di forza maggiore già citate, per il secondo anno non assisteremo al consueto svolgimento della festa patronale così come tutti l’abbiamo conosciuta, e dispiace molto perché la festa rappresenta il momento per eccellenza in cui la città si fa comunità: attività commerciali in bella mostra, decoro urbano, luci, giostrine per i più piccoli, la gioia di rivedere amici e parenti lontani per scelta o per necessità, insomma un territorio che si fa vivo e che riscopre bellezza ed emozioni. Per fortuna grazie all’impegno incessante di padre Cosimo, dell’associazione Talità Kum e del Giornale di Caivano anche quest’anno le funzioni religiose saranno garantite, con iniziative anche live sui social network così da permettere a tutti noi di omaggiare la Santa Madre e di lenire in parte la mancanza dei consueti festeggiamenti.

Ci sono delle iniziative che possono essere messe in campo per dare una speranza a questo paese?

Caivano necessità di iniziative e cittadinanza attiva, il recupero di spazi di socialità nella nostra città è fondamentale soprattutto per sottrarli ai fenomeni distorti che pure esistono e che vanno combattuti. Rendere vivibile il territorio per le famiglie, i giovani, le donne ed i bambini significa riconquistare libertà e garantire qualità della vita e controllo. Stando alla festa patronale mi sembra assurdo che ad oggi nessuno si sia adoperato per installare delle luci, anche poche, nei pressi dei “simboli” della città: il comune, il castello, la torre, il corso principale, i giardinetti. Propongo all’intero consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco di provvedere subito, magari finanziando la spesa con la rinuncia collettiva ad un gettone di presenza.

 

È davvero così difficile riuscire a trasmettere un senso di vicinanza alla collettività, o vale anche per Caivano il motto “con poco si può fare molto”?

Non so se è difficile, per noi non lo é stato affatto, ricordo alle associazioni tutte, che abbiamo istituito un Fondo di solidarietà finanziato con la rinuncia del 30% degli emolumenti (gettoni di presenza) di 6 consiglieri comunali in favore appunto delle associazioni e della riqualificazione delle strade cittadine. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati ed hanno contribuito ad installare le luci al Santuario, nel caso in cui l’appello lanciato dovesse risultare inascoltato, consiglio loro di chiedere un contributo a valere sul Fondo di solidarietà può essere un modo piccolo per sostenere gli sforzi e le attività che stanno organizzando. Con poco si può fare molto, ha proprio ragione. Viva Caivano, viva Maria SS.ma di Campiglione.

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