EDITORIALE “In città si respira la stessa aria del pre-scioglimento per infiltrazioni camorristiche”

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Cari lettori, come promesso pubblico il mio editoriale, frutto di lavoro di raccolta di documenti e studio degli scenari politici locali.

Il titolo e’ cambiato, ma la sostanza resta la stessa. Buona lettura!

EDITORIALE – Era il 4 settembre del 2017 quando il Sindaco, Simone Monopoli, fu sfiduciato dalla maggioranza dei Consiglieri Comunali assegnati al Comune di Caivano.

Bei 13 consiglieri nello sfiduciare il Sindaco Monopoli dichiaravano nel documento che:

  • non si stava mettendo in campo una valida ed efficace lotta all’evasione fiscale, si continuava a pagare molto e non tutti;
  • mancava una complessiva visione e corretta gestione della politica di bilancio e di revisione dei conti pubblici rivolte all’effettivo contenimento della spesa pubblica ed all’ottimizzazione delle risorse economiche ed umane;
  • mancava una collegialità nelle scelte amministrative ed era palese lo slegamento della Giunta Tecnica dalle reali esigenze del paese.

Trascorsi i tempi tecnici, si insediò una terna commissariale che avrebbe dovuto trascinare l’Ente verso l’orizzonte di nuove elezioni.

Le elezioni, purtroppo, non si tennero perché si insediò presso il comune una Commissione d’Indagine per verificare la sussistenza di tentativi d’infiltrazione o di collegamento con la criminalità organizzata.

L’esito del lavoro di tale commissione portò il Ministero dell’Interno a disporre lo scioglimento del comune per infiltrazioni camorristiche, anche se in realtà dalla relazione si evinceva che la Prefettura aveva avviato “una mirata attività di monitoraggio … sin dal 2012 in relazione sia ad episodi sintomatici di un interessamento dei clan locali nella fase pre-elettorale che a vari esposti e segnalazioni pervenuti nel corso del mandato elettivo circa cointeressenze della criminalità organizzata nella gestione dell’Ente”.

Secondo la relazione di scioglimento molti amministratori locali erano troppo vicini, per parentela o per frequentazione, ad esponenti della Camorra presente nell’area a nord di Napoli.

Fu nominata una nuova Commissione Straordinaria che ha gestito il comune fino al settembre del 2020, con il compito di bonificare l’Ente e restituire trasparenza alle procedure amministrative.

A seguito delle libere elezioni, nell’autunno dell’anno scorso, Caivano ha riavuto un nuovo Sindaco ed un nuovo Consiglio Comunale.

Un Consiglio Comunale che per quanto sia stato in parte rinnovato nella sua composizione con l’elezione di moltissimi giovani validi e perbene, resterà comunque composto da alcuni amministratori citati all’interno della relazione di scioglimento sopra citata e altri appartenenti alla “vecchia guardia”.

In questi 9 mesi di amministrazione si è assistito alla ricezione di innumerevoli esposti giunti presso gli uffici della Procura della Repubblica, della Prefettura di Napoli e della Polizia di Stato, nonché inviati allo stesso municipio, che si sono sommati ad ulteriori documenti politici sintomatici sicuramente di una partenza che non è tra le migliori.

Tutti i documenti consegnati nelle stanze del municipio hanno un filo comune. C’è chi parla di privatizzazioni di servizi essenziali, inadeguatezza dell’amministrazione rispetto alle esigenze del paese, soddisfacimento di ambizioni personali, affarismo, personalismo, trasformismo, mani sulla città, scelte equivoche, inopportune, faide interne, lotta tra bande e golpe.

Un linguaggio, quello usato nei documenti politici, che non onora sicuramente il concetto di “politica” come perseguimento del bene comune, ma non vorrei soffermarmi a fare l’esegesi delle parole.

Tra i tanti documenti il più grave è sicuramente quello in cui un gruppo politico di maggioranza, fa presente al Sindaco che non si è disposti a cedere alla logica di affidamenti diretti di professionisti per le progettualità su indicazione dei partiti di maggioranza.

Nel documento, infatti, si legge che “nelle riunioni di maggioranza, così come nelle riunioni di soli segretari, è stato a più riprese ribadito (trovando in ogni occasione la manifestazione del nostro dissenso) che i tecnici, che in questo frangente verranno incaricati gratuitamente per le progettazioni, saranno scelti dai partiti di maggioranza. È stato, altresì, chiarito che a costoro verrà garantito di ricevere incarichi remunerativi in futuro”. (Documento confermato da alcuni membri del partito. ndr)

In altri documenti, arrivati presso la Procura si parla anche di probabili minacce ricevute da alcuni membri della maggioranza, che ricoprono incarichi politici di spessore, da parte di famigliari di consiglieri comunali, sempre di maggioranza.

Per non parlare, poi, degli articoli di stampa e i vari interventi politici apparsi quando la società che si occupa della raccolta dei rifiuti, doveva assumere 17 unità stagionali sul cantiere di Caivano.

Ultima, tra le tante, la crisi di maggioranza aperta dai partiti Italia Viva e Noi Campani che si stava per concludere con la sfiducia del sindaco Falco da parte delle forze di opposizione e di un gruppo della maggioranza stessa, stando a quanto descritto sempre dalla stampa locale e dalle dichiarazioni rilasciate durante il periodo.

La stampa stessa è costantemente sotto pressione e subisce atti intimidatori e minacce di morte come è successo all’inizio di questa consiliatura, nonché denunce temerarie volte a scoraggiare i cronisti locali.

Sempre restando nell’ambito delle questioni irrisolte, le forze di opposizione hanno presentato un’interrogazione per essere messi a conoscenza di eventuali debiti verso l’Ente da parte degli amministratori politici locali (consiglieri e giunta), cosa che se fosse confermata e fondata porterebbe i dichiaranti l’esclusione di cause di incompatibilità ad essere denunciati per dichiarazioni mendaci.

Alla luce di queste controverse vicende, e di tanti fatti accaduti negli ultimi 10 mesi di governo, che ha vissuto l’attuale amministrazione e che rendono tuttora instabile l’attuale esecutivo non si rende, forse necessario che la Prefettura nomini una nuova Commissione d’Accesso per completare, eventualmente, il lavoro di bonifica avviato dalla precedente terna commissariale, laddove ce ne fosse bisogno?

In particolare, occorrerebbe, in primis, approfondire se tuttora sussistano le stesse “cointeressenze” che hanno portato il Comune di Caivano verso lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche.

Vanno approfondite da parte della commissione, le annose criticità da tempo presenti all’interno del comune e mai risolte, ossia l’incapacità dell’ente di riscuotere con regolarità i propri crediti soprattutto per quello che riguarda il patrimonio immobiliare del Parco Verde, oggetto anche di vari sgomberi firmati dalla triade commissariale uscente e mai più eseguiti.

Ci sarebbe da mettere sotto la lente d’ingrandimento il rilascio di provvedimenti di concessioni edilizie nei confronti dei privati e i processi politici di discussione sugli immobili abusivi del territorio per i quali pare che la politica prometta facili risoluzioni.

Occorrerebbe comprendere perché il Comune di Caivano non ha ancora un Ufficio Relazioni con il Pubblico: è difficile accedere agli atti per i Consiglieri Comunali, figuriamoci per un semplice cittadino o per la stampa.

Occorrerebbe iniziare a guardare con attenzione ad affidamenti, servizi, proroghe e nuove gare espletate fino ad oggi, oltre a prestare la massima attenzione in seguito all’approvazione del bilancio quando cominceranno le nuove opere.

Per ultimo la commissione d’accesso dovrebbe accertare in modo rigoroso se esistano conflitti d’interesse tra i consiglieri comunali e chi amministra la cosa pubblica.

Caivano non è certamente paragonabile a molti comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche e non è, certamente, Corleone, ma per impedire che la mala pianta del condizionamento camorristico possa infestare la parte sana della paese occorre un’opera di bonifica radicale, totale e immediata.

Tutto questo occorre anche a salvaguardia della parte di amministratori onesti, ingabbiati in un sistema a piovra che tutto avvolge.

Sicuramente l’augurio e l’auspicio della cittadinanza e che mai si possa arrivare ad un ulteriore scioglimento della macchina amministrativa, in quanto la politica dovrebbe apparire più vicina ai reali bisogni della città, e che tutte le opinioni e i cattivi pensieri frutto di quanto emerge dai colpi e contro colpi politici siano totalmente infondati.

FATE PRESTO!

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Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura. Il suo percorso giornalistico è una continua azione a colpi di penna e battute: così ha deciso di far crescere il coraggio in lui. Ama definirsi un giornalista scomodo e amante della verità. Ciro Pisano, giornalista pubblicista dal 2018, ha studiato e si è formato come addetto alla comunicazione, in particolare modo a quella legata a progetti sociali. Diverse le collaborazioni che lo hanno portato al mondo dell’informazione e del giornalismo, da sempre impegnato nel giornalismo di frontiera e legato ai grandi movimenti di sinistra. Fautore del blog adaltavoce.eu, collaboratore nel passato con ilgiornaledicaivano.it ha collaborato con entusiasmo a più riprese con linterferenza, blog d’informazione libera ed indipendente!

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  1. Fossi Enzo mi presenterei in consiglio con una giunta nuova di zecca e di alto profilo morale e tecnico, scelta da me nella sua totalità, senza nessuna mediazione con i singoli e/o gruppi di consiglieri unitamente ad un bilancio di previsione fedele esecutore del programma elettorale cui i consiglieri di maggioranza dichiarano di ispirarsi. naturalmente si tratterebbe di dare un voto al bilancio e contemporaneamente la fiducia al sindaco . Almeno i cittadini potrebbero giudicare in modo corretto il comportamento di tutti e di ciascuno.

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