Il Babbo Natale di Tunisi? E’ un caivanese

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Il Natale è la festa della speranza e della rinascita, giornata religiosa che annuncia la venuta di Cristo, ma anche festività dei rituali, ormai quasi tutti pagani, fatti di cibo e di doni.

L’attesa più grande è quella dei bambini, quando l’arrivo della notte di Natale coincide con il momento dello scarto dei doni. Babbo Natale, che in una sola notte con la sua slitta trainata da renne, porta regali a tutti i bambini del mondo.

Non dovrebbe esistere alcuna differenza tra i bambini, purtroppo, quelli che vivono nelle difficoltà sono coloro che vivono nei paesi poveri e non sempre riescono a trascorrere il Natale come i nostri bambini.

Da questa esigenza, è nata l’iniziativa di Vincenzo Montedoro, caivanese trasferito da diversi anni a Cosenza con la cooperativa Sociale Soccorso e Speranza e ‘La Terra di Piero’ di un ‘Giocattolo sospeso di Talarico’. Vincenzo con un furgone bianco è giunto in uno dei quartieri più poveri di Tunisi portando i doni ai bambini del posto.

Come scrive uno dei responsabili dell’associazione:

«I sorrisi dei bambini non hanno confini, non hanno muri, non hanno barriere».

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