I familiari di Angela scrivono al Ministro della Salute e chiedono l’invio di ispettori

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La chirurgia bariatrica è il trattamento più efficace dei pazienti affetti da obesità? Su questa domanda verte il dibattito che si è aperto negli ultimi giorni dopo il caso di Angela Iannotta che ha subito due interventi chirurgici di by pass gastrico in due distinte cliniche private (prima Villa Letizia de L’Aquila, undici mesi fa, e poi presso la Clinica Villa del Sole di Caserta, un mese fa circa).

Ora, dopo due operazioni chirurgiche salvavita presso l’Ospedale Civile di Caserta, è la giovane mamma sammaritana di 28 anni ancora in pericolo di vita ricoverata presso la terapia intensiva del nosocomio casertano. La chirurgia bariatrica non è sempre indicata per tutti i soggetti obesi. Infatti nella fase pre-operatoria e post-operatoria è importante un approccio multidisciplinare.

Di conseguenza, le valutazioni degli psicoterapeuti, i consigli dei nutrizionisti, dei diabetologi e infine quelli del chirurgo hanno un ruolo cruciale nella gestione del paziente.

Oltre che sull’efficacia, i legali di Angela (gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo che hanno presentato denuncia alla magistratura sammaritana che sta indagando) si interrogano sulla sicurezza di questo tipo di operazioni.

Le linee guide della S.I.C.OB  -Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità- e l’accreditamento dei Centri di chirurgia bariatrica da parte della stessa S.I.C.OB risponde a criteri strutturali e funzionali, volti a offrire risultati di elevato livello qualitativo, a tutela dei pazienti e dei professionisti.

Vi sono poi criteri strutturali necessari per l’accreditamento S.I.C.OB. di una struttura sanitaria privata dove si effettuano interventi di chirurgia bariatrica. Dev’ essere prevista la presenza di un’ èquipe multidisciplinare (chirurgo, dietista/nutrizionista e psicologo/psichiatra) e la disponibilità di un’unità di rianimazione o di terapia intensiva (livello di evidenza 3; grado di raccomandazione B).

Ed allora i familiari di Angela si domandano: le due cliniche private dove è stata operata di chirurgia bariatrica Angela Iannotta avevano questo requisito dell’ accreditamento e avevano soprattutto anche la disponibilità di un’unità di rianimazione o di terapia intensiva ? Questo è l’accertamento che il marito ed il padre di Angela Iannotta chiederanno al Ministro della Salute Roberto Speranza, con una richiesta scritta che partirà nei prossimi giorni tramite i loro legale, l’ avvocato Crisileo: chiederanno espressamente al Ministro di inviare gli ispettori presso le due strutture private interessate per effettuare un accertamento specifico al riguardo.

Raffaele Arcella
Raffaele Arcella

Qualcosa è andato storto per Angela Iannotta così come per Raffaele Arcella il giovane 29 enne di Caivano deceduto anche lui dopo un intervento di chirurgia bariatrica presso un’altra struttura privata: la Clinica Trusso di Ottaviano e per il quale sempre lo stesso chirurgo che ha operato Angela Iannotta (il dott. Stefano Cristiano) è stato rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Nola per colpa medica.

E ora la famiglia di Angela Iannotta (come quella del povero giovane Raffaele Arcella di Caivano) si aspetta verità e chiarezza. Angela sarebbe stata colpita dopo il secondo intervento bariatrico (presso la Clinica Villa del Sole di Caserta) da una grave setticemia causa di lacerazione di alcuni organi interni.

«Ancora non riusciamo a crederci, vogliamo vederci chiaro ed andare fino in fondo a questa storia», ha ribadito il papà di Angela, Mario Iannotta, ai microfoni di Rai 1 intervistato ancora una volta da Eleonora Daniele nella trasmissione di ieri “Storie Italiane” curata dai giornalisti Monica La padula e Maurizio Licordari che stanno seguendo continuamente questa triste storia.

 
 

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