NUOVA COMPAGNIA DI CARABINIERI A CAIVANO

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di Giuseppe Costantino – Socialista non pentito

Dai primi di luglio, come previsto e comunicato dal ministro degli Interni a padre Maurizio Patriciello, a Caivano è operativa la compagnia di carabinieri tanto attesa e voluta dai cittadini di Caivano.

Si tratta di una risposta forte delle istituzioni di fronte alla recrudescenza dell’illegalità diffusa nel paese e al bisogno di sicurezza provocato dalla crescita del malaffare nel territorio segnato dalla crescita a dismisura di reati nel Parco Verde, che allo stato è la zona di spaccio di droga più grande d’Europa.

Inoltre Caivano è caratterizzato dal crescente numero di roghi tossici e miasmi notturni apparentemente causati dalla mancata rimozione delle ecoballe ancora presenti nello STIR di Caivano previsto e voluto dal fallimentare piano regionale del trattamento dei rifiuti di Bassolino e autorizzato dagli esponenti locali del suo partito in cambio di non si sa che cosa.

Inoltre a far crescere l’illegalità ha contribuito l’assenza del Comune in tale fase politica e che ancora adesso è alle prese con le conseguenze della doverosa dichiarazione di dissesto finanziario da parte della maggioranza del tempo e quindi non ha i mezzi necessari per intervenire sugli evidenti abusi che ormai sono la regola del vivere a Caivano. Certo non basta la presenza di un rinnovato impegno dello Stato, ma la partecipazione dei caivanesi ad un processo virtuoso che possa far da traino ad una ripresa del vivere civile in un territorio fortemente compromesso da presenze inquietanti e pericolose è indispensabile.

In mancanza di altre risorse e di qualsiasi rispetto delle regole, una più attenta presenza dell’arma dei carabinieri è indispensabile e il segnale che lo Stato ha lanciato lascia ben sperare. A ciò si aggiunga che la rinnovata presenza dell’arma dei carabinieri è partita con il piede giusto per permettere di affermare che in fondo al tunnel ora si intravede una luce.

Degno di nota è il fatto che mentre il nuovo nucleo operativo al comando del tenente Antonio La Motta arrestava un giovane spacciatore il capitano Antonio Cavallo faceva visita in via prioritaria ai bambini del Parco Verde che frequentano il campo scuola organizzato da Padre Maurizio per facilitare incontri positivi e tali da tutelare gli stessi dalle insidie di un quartiere particolarmente a rischio. Tale visita non è solo un fatto rituale, ma costituisce un segnale preciso che lo Stato tramite il capitano Cavallo lancia al territorio.

Insomma la compagnia dei carabinieri vuole favorire l’integrazione dei giovani di Caivano, desiderosi di un avvenire tranquillo e pacifico, mentre sul fronte della repressione dei reati sa perseguire in modo efficace chi vuole continuare a vivere border line. Il messaggio è chiaro e non viene capito solo da chi non lo vuole intendere. Degno di nota è che la visita è stata fatta, prima ai bambini di Don Maurizio cioè a un uomo e sacerdote che spende la sua vita, correndo pericoli reali e personali, ogni giorno per tutelare una comunità ed un territorio troppo segnato da presenze inquietanti e  solo successivamente al sindaco.  

In tale stato di cose il Comune per mettersi al passo con gli indirizzi del governo dovrebbe avere un ruolo, ma è colpevolmente assente. Non può continuare a fare la bella addormentata sui temi della sicurezza perché serve una presenza attiva e dinamica e non passiva e leziosa. Insomma il Comune deve attivarsi nella ricerca di strade nuove e non ancora esplorate per accompagnare lo sforzo dello stato in un auspicabile cammino di ripresa e riscatto del paese. Deve attivarsi con una sollecitazione produttiva per la rimozione delle ecoballe da parte della Regione che continua a promettere, ma non a mantenere la parola data.

Inoltre dovrebbe attivarsi in azioni di accompagnamento dell’opera dei carabinieri, stimolando le scuole a sensibilizzare gli alunni sull’importanza delle regole e del loro rispetto con borse di studio e premi per sensibilizzare gli alunni e le famiglie sul valore di una vita sana e liberata da veleni tossici e da droghe nefaste. Insomma sarebbe necessario che la politica locale si preoccupasse più del benessere dei cittadini e meno delle poltrone da occupare come sta facendo l’attuale maggioranza delle porte girevoli. Io se fossi il sindaco del paese non mi attarderei in chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, ma facendo mia la volontà espressa con i fatti dal capitano Antonio   Cavallo con la sua visita al Parco Verde organizzerei:

UNA FESTA DELL’ACCOGLIENZA IN PIAZZA CESARE BATTISTI INVITANDO I CITTADINI TUTTI A PARTECIPARE ALL’EVENTO DELLINSEDIAMENTO A CAIVANO DELLA COMPAGNIA DI CARABINIERI PER RINGRAZIARE LO STATO E SOTTOLINEARE CHE ESSA VUOLE ESSERE LA FESTA DELL’INTEGRAZIONE E DELLA RIPRESA DEL VIVERE CIVILE A CAIVANO.

CORAGGIO SINDACO,

SI PUO’ FARE, QUINDI SI DEVE,

            PER RICOMINCIAREARE A VIVERE IN PACE E SERENITA’!

 

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