Caivano, addio alla “casetta dell’acqua”

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Addio alla “casetta dell’acqua” di Caivano, ubicata nella villa “Falcone e Borsellino“.

Un addio forzato. Un addio amaro. Un addio tra le ceneri della sua struttura in legno. Un addio che rappresenta una sconfitta. Per tutti.

E così, dopo l’ennesimo raid notturno, l’ultimo incendio, consumatosi nei giorni scorsi, il Comune ha disposto la rimozione definitiva della struttura, che gli operai hanno effettuato ad horas.

LA STORIA DELL’EX CASETTA DELL’ACQUA

Inaugurata dal sindaco Simone Monopoli, era stata presa di mira diverse volte dai vandali nei suoi cinque anni di “vita”. E’ questa la triste storia dell’ormai ex “casetta dell’acqua”, ora completamente distrutta e vandalizzata dalle fiamme che l’hanno avvolta ed impietosamente incenerita. Già. Ancora un falò. Ancora un assalto. Ancora un’azione criminosa che, stavolta, le è costata la totale demolizione.

E’ stato, verosimilmente, un raid di origine dolosa, sul quale stanno indagando i carabinieri della locale Compagnia, agli ordini del capitano Antonio Maria Cavallo.

Nel suo quinquennio di permanenza nel polmone verde cittadino, nelle adiacenze del centralissimo Corso Umberto, a pochi passi dal comando di polizia locale, aveva subito vari saccheggi notturni, che, dopo altri interventi effettuati per il suo ripristino, avevano portato qualche anno fa la ditta “Acquatec Srl” (installatrice dell’impianto), seppur a malincuore, a non riparare ancora una volta le gravissime “ferite” inferte dai manigoldi di turno all’impianto e alla struttura.

E proprio per questi motivi che la casetta dell’acqua, che erogava il prezioso liquido ad un prezzo molto basso e assai conveniente per i residenti, era stata disattivata.

Tuttavia la struttura realizzata dalla “Acquatec Srl” era ancora presente sul posto. Ma ora si consuma l’ultimo atto e cala definitivamente il sipario sulla drammatica vicenda. Un addio davvero penoso. Tra le sue “ceneri”. Una sconfitta. Per tutti!

 

 

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Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze della Comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità, presso l’Università degli Studi del Molise, la laurea magistrale in Scienze Motorie, presso l’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma e il Diploma Isef, presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Napoli. Tra le altre certificazioni ha conseguito anche il Master di I livello in Scienze della Comunicazione Pubblica. E’ giornalista pubblicista, iscritto all’Albo e all’Inpgi. Corrispondente del quotidiano nazionale “Il Mattino dal 1990”. Componente della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, docente e vicepreside negli istituti superiori di secondo grado. Ufficiale del corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana. Addetto stampa per il Centro-Sud dell’Associazione Nazionale Militari della Croce Rossa Italiana. Già direttore responsabile, tra gli altri, dei periodici “Occhio sulla Città” e “Non solo Sport”. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche (“Il Giornale di Napoli”, Roma, Napoli Metropoli, Idea Città, ecc.). Redattore delle testate online “Il Giornale di Caivano”, “Ergo Tv” e “Campania Press”. Ha collaborato e collabora con emittenti televisive regionali ed interregionali da oltre un ventennio (Capri Event, Telecapri News, Napoli Tivù). Tra i vari riconoscimenti figurano, per la sezione giornalismo, anche il Premio del concorso nazionale sulla legalità “Non tacerò” (anno 2016), il Premio Nazionale “Mario Fiore”, anno 2019, il Premio Internazionale “Liburia 2020” ed Il Premio “Città di Caivano 2022” (Leone d’Argento). Inoltre, nel maggio 2022 ha ricevuto la nomina di “Effettista Emerito” della contemporanea corrente pittorica italiana dell’Effettismo, mentre nel settembre 2023 gli è stato assegnato il Premio di riconoscimento alla carriera della XXIV edizione "The Grand Award to Excellence", per la sezione giornalismo.

1 COMMENT

  1. Il degrado urbano a Caivano è sempre più il segnale di un vuoto culturale e di valori positivi che non ha riscontri nei comuni viciniori. Purtroppo la giunta delle porte girevoli è in altre faccende affaccendata. Chi ci salverà da tale iattura? bisogna aspettare di nuovo gli interventi di Don Maurizio?
    se così fosse saremmo di nuovo nel Medio Evo e potremmo darci alla caccia alle streghe.

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