Il comune di Caivano poco attivo sui beni confiscati alla camorra

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Uno degli strumenti più efficaci di lotta e contrasto alle organizzazioni criminali è quello del sequestro dei beni illegittimamemnte accumulati dalle varie mafie sul territorio nazionale.

Una norma prevista nel codice antimafia che consente prima di sequestrare e poi confiscare il bene che diventa proprietà dello Stato.

I beni sequestrati vengono gestiti da un’agenzia nazionale che alla fine del procedimento di confisca mette a disposizione i beni ai comuni che possono utilizzarli direttamente o affidarli ad enti del terzo settore con finalità sociali.

La predetta agenzia ha proceduto alla confisca di alcuni cespiti presenti nel comune di Caivano, prevalentemente costituiti da appartamenti.

Nella conferenza di servizio promossa dall’agenzia con la prsenza della prefettura di Napoli e del comune di Caivano, l’amministrazione ha espresso la volontà di acquisire due beni.

Due appartamenti posti al civico n.29 di via Roma della superficie rispettivamente di 29 e 43 metri quadri.

I beni che saranno acquisiti al patrimonio comunale risultato liberi e non occupati.

Si attende, adesso, di sapere quale sarà il loro utilizzo e di capire le motivazioni per cui il comune ha scelto solo due beni fra gli undici confiscati.

Forse gli altri sono occupati? E da chi?

 

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