Tutte le parole della premier Meloni oggi a Caivano

0
1849

Giorgia Meloni a Caivano ha dichiarato di non fare passerelle e ha mostrato con chiarezza e determinazione progetti immediati per Caivano.

In breve tempo sicurezza in strada, centro sportivo ex Delphinia riaperto in primavera e progettualità in cultura e scuola.

Queste le sue parole:

Grazie per essere qui, grazie a tutte le persone che hanno partecipato, che hanno coadiuvato questa giornata, a partire dai componenti del Governo che accompagnano la mia visita oggi, il Sottosegretario della Presidenza del Consiglio Mantovano, il Ministro dell’Interno Piantedosi, il Ministro dell’Istruzione Valditara, il Ministro dello Sport Abodi, voglio ringraziare anche il capo della polizia Vittorio Pisani, voglio ringraziare il prefetto, tutto il comitato ordine e sicurezza che si è riunito adesso con noi, i procuratori, c’è il sindaco Manfredi, insomma una presenza importante che vuole raccontare qualcosa di importante.

Noi siamo venuti qui oggi per diverse ragioni.

La prima di queste ragioni era rispondere all’invito di padre Maurizio Patriciello, un uomo straordinario, un sacerdote straordinario, che io voglio ringraziare per questo invito, per l’accoglienza, per i consigli che ci ha dato, ma soprattutto per il lavoro quotidiano che fa in un territorio particolarmente difficile, per come dimostra che si può essere un esempio, rappresentare un esempio.

Padre Maurizio è un esempio e una risorsa per tutti noi. Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano, di un crimine infame che chiaramente ha scioccato tutti, ma siamo qui soprattutto per riportare la presenza seria, autorevole, costante dello Stato italiano, delle istituzioni della Repubblica, che in territori come questo spesso non sono stati sufficientemente percepiti e forse sufficientemente presenti.

Se noi oggi siamo qui a quasi dieci anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortuna Loffredo, bambina di sei anni che volò dal balcone e che si scoprì poi era stata violentata, un anno dopo la morte di un altro bambino che si chiamava Antonio, se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello che condanniamo, significa che qui si è consumato un fallimento. E si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle Istituzioni nonostante degli sforzi siano stati fatti. Allora io penso che occorra tentare di dare dei segnali diversi. Uno Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli, i minori sono i principali tra questi soggetti e io vi confesso che il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro, alimenta in me il terrore che episodi di questo genere siano più di quelli che emergono alla cronaca dei fatti.
Allora io penso che una politica coraggiosa, penso che uno Stato serio debbano essere capaci di mettere la faccia soprattutto sulle cose che sembrano difficili da risolvere, assumendosene la piena responsabilità. È esattamente quello che intendiamo fare, cioè non siamo venuti qui a limitarci alla pur doverosa condanna, alla pur doverosa solidarietà, siamo venuti qui a dire che intendiamo agire e metterci la faccia.

Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che in Italia non possono esistere zone franche ed è un messaggio che diamo qui, ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni. Sono molti, come noi sappiamo, i territori che versano in queste condizioni, il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia.

Noi pensiamo che per parlare a questi territori con serietà, per parlare alle periferie dove la gente pensa che comunque vada lo Stato non sarà capace di risolvere il problema, che comunque vada lo Stato viene a fare le passerelle, poi sparisce, fa degli annunci di problemi che poi non vengono risolti, penso che il messaggio più serio che si possa dare sia invertire questa tendenza, partendo da questo territorio, partendo da questo territorio che oggi è conosciuto alla cronaca per le sue problematiche e l’obiettivo che ci diamo è che domani possa essere conosciuto alle cronache perché rappresenta un modello. Da problema a esempio. Questo è l’obiettivo che noi vogliamo darci, che questo Governo vuole darci, con la collaborazione di tutte le istituzioni, con la collaborazione di tutti i livelli istituzionali. Le direttrici della nostra azione, sulla quale io intendo coinvolgere l’intero Governo, sono principalmente due.

La prima è la fermezza dello Stato contro la criminalità, contro l’illegalità, contro la droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato e vi assicuro che voi vedrete presto i frutti di questa visita del Governo oggi su questo territorio.
Voglio a questo proposito ringraziare le Forze dell’ordine, voglio ringraziare i magistrati che operano su un territorio estremamente difficile, che conducono la battaglia quotidiana per troncare la criminalità, per difendere i più deboli, voglio dire che non sono soli, saranno sempre meno soli, va rafforzata qui la presenza delle Forze dell’ordine, va rafforzata anche, ne parlavamo nella riunione che abbiamo svolto ora, la possibilità di operare da parte dell’apparato giudiziario.
Ma voi vedrete presto i frutti di questa visita in termini di controllo del territorio. Solo che il controllo del territorio da solo non risolve i problemi che le persone hanno. E quindi c’è una seconda fondamentale direttrice in questo lavoro che ci impegniamo a fare, che riguarda la necessità di dotare questo territorio di servizi che i cittadini aspettano, chiedono, che vorrebbero vedere da molto tempo. È la ragione per la quale sono qui oggi, sono i primi ministri a venire, ma li vedrete tutti, il ministro Abodi, il ministro Valditara, per dire che noi siamo qui per cominciare da oggi a dare risposte precise.

Il nuovo progetto dell’ex Delphinia

La prima di questa risposte riguarda proprio il centro Delphinia, questo grande centro sportivo, enorme centro sportivo, non è una semplice palestra, parliamo di circa 25.000 metri quadri di struttura che aveva più piscine, campi da tennis, che aveva gli spazi chiusi, che pare dalle indagini emerga possa essere anche il luogo dove si è consumato il duplice stupro. È una struttura da anni abbandonata, è una struttura che è stata chiusa diversi anni fa e che oggi è una discarica a cielo aperto ed è uno dei luoghi dove il degrado favorisce la criminalità. Il mio obiettivo è riaprire, il nostro obiettivo è riaprire il centro sportivo entro la prossima primavera. Noi coinvolgiamo il Genio militare per ripulirlo, coinvolgiamo Sport e Salute, c’è qui il Presidente Marco Mezzaroma, che ringrazio, nella riqualificazione dell’area.
Faremo le norme che servono a operare in deroga, ma soprattutto, quando il centro verrà riaperto, coinvolgeremo le Fiamme Oro della Polizia di Stato per gestirlo. E vogliamo farlo in pochi mesi, dare un segnale concreto, fisico, di uno Stato che è capace di operare, che è incapace di operare in tempi certi, che è capace di dare risposte che si credeva fossero difficili. È un intervento da circa 10 milioni di euro che però ci consente di fare di un monumento al degrado un luogo di socialità, un luogo d’aggregazione, un luogo di alternativa, un luogo nel quale si può anche respirare sicurezza. Poi c’è la scuola, altra materia della quale abbiamo discusso nei vari incontri che abbiamo avuto questa mattina. Io ho incontrato qui la professoressa Canfora, dirigente scolastica dell’Istituto Morano, docente straordinaria perché su questi territori ci sono persone che fanno delle cose incredibili. Mi ha raccontato il lavoro preziosissimo che fa, ma che si vede insomma, contro la dispersione scolastica in un territorio come questo, andando casa per casa. E voglio dire anche a lei che non è sola, che faremo la nostra parte. Il ministro Valditara che è qui, ha firmato ieri il decreto Agenda Sud.

LA SCUOLA

Il decreto Agenda Sud è un decreto che si concentra proprio sul tema della lotta al divario educativo, della lotta alla dispersione scolastica e investe oltre 260 milioni di euro, coinvolge circa 2.000 scuole nel mezzogiorno d’Italia, coinvolgerà tutte e quattro le scuole del primo ciclo di Caivano. Che significa? Vuol dire che ci sarà più personale, vuol dire che ci saranno le risorse per aprire le scuole il pomeriggio, per tenerle aperte anche al di fuori dell’orario curricolare, vuol dire che aiuteremo questi docenti anche in tema di sostegno psicologico e sociale ai ragazzi che sono maggiormente in difficoltà. Mi è stato posto da più parti il tema degli assistenti sociali che mancano, ne parlerò col Presidente De Luca che devo incontrare, anche se i miei tempi si sono molto ristretti, ma che incontrerò perché credo che anche su questo tutti i livelli istituzionali debbano, possano lavorare insieme ma sicuramente noi con le attività di Agenda Sud possiamo fare la differenza. Vuol dire che in queste quattro scuole arriveranno fino a 20 docenti in più. E cerchiamo di dare risposte anche in termini di educazione.

Ci sono norme importanti che secondo me riguardano il tema della dispersione scolastica, mi sono state sottoposte dai procuratori e dalle procuratrici che oggi erano presenti. Credo che vadano rafforzate le norme per combattere la dispersione scolastica perché sì, è vero che c’è un obbligo scolastico ma diciamo che le sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i loro figli a scuola ad oggi non mi sembrano sufficienti. Quindi è un altro elemento sul quale intendiamo lavorare e ringrazio chi me l’ha posto.

Cultura nell’ex Delphinia

E poi sempre in tema di presidi di cultura, di socialità, di sport, di stili di vita, il Ministro Sangiuliano ha già messo a disposizione 12 milioni di euro in tre anni per avviare una biblioteca, sala multimediale, sala lettura che può essere ubicato sempre all’interno del Centro Delphinia, quindi Centro polifunzionale.

Lavoro

E poi il lavoro, ovviamente. Intanto io penso che queste iniziative debbano rappresentare anche un’opportunità di lavoro per chi abita qui, per cui ho dato indicazioni che nel centro sportivo, centro culturale, in tutti gli spazi che si aprano debba essere data la priorità a chi vive in questi quartieri, vuole lavorare, vuole credere che possano esistere delle alternative, perché tanta gente anche in territori difficili fa tantissima gente, molta più di quanta se ne vede, perché l’albero che cade fa sempre più rumore della foresta che cresce, ma c’è una foresta che cresce anche in questi territori e bisogna riconoscere il valore di queste persone.

Voglio dire che ho molto apprezzato il fatto che in questi giorni, ovvero da quando io ho annunciato che avrei risposto all’invito di Padre Maurizio ad oggi, si sono fatte avanti tantissime realtà, tantissime realtà imprenditoriali, tantissime associazioni di categoria, per dire ‘vogliamo fare anche noi la nostra parte’. E noi le coinvolgeremo tutte.

Tra l’altro in tema di lavoro – poi ne parleremo più diffusamente – parte proprio domani la piattaforma del Ministero del Lavoro alla quale, per esempio, gli ex percettori di reddito di cittadinanza, ma non solo, possono rivolgersi per avere la possibilità di avviare corsi di formazione retribuiti, il servizio civile, abbiamo messo in rete tutto il tema dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. È un altro pezzo molto molto importante del lavoro che va fatto su questi territori.

Però voglio dirvi che questi sono solamente i primi interventi che noi porteremo qui cioè il tema delle cosiddette zone Franche o dei territori abbandonati, delle periferie disagiate, un tema del quale si discute da anni. Tante cose sono state fatte anche qui – noi ci siamo resi conto che erano molti gli interventi che erano stati portati avanti -, il problema è che molto spesso quegli interventi non arrivano a compimento, per cui c’è un tema di concentrazione, di continuità che secondo me può fare la differenza.

Allora il tema di Caivano diventa un tema centrale dell’agenda quotidiana del governo: coinvolge l’intero Consiglio dei Ministri. Io chiederò a ogni membro del governo di essere presente qui, in modo cadenzato, per aggiungere il suo pezzo di questo lavoro e anche per monitorare quello che sta succedendo. Che cosa accade se noi proviamo a concentrare tutte le nostre energie su un luogo, e chiaramente facendolo produciamo norme che ci servono per lavorare anche sugli altri, affrontando piano piano ogni singolo tema che va affrontato, perché si risolve solo se si lavora a 360 gradi. Si risolve solamente se si lavora affrontando contemporaneamente tutte le problematiche. Che cosa accade se proviamo a concentrare il nostro lavoro, a dare continuità a quel lavoro, a monitorare la realizzazione degli interventi che portiamo avanti e a dimostrare che lo Stato non arriva un giorno, o magari due giorni, quando succede il fatto, annuncia dei provvedimenti e poi non è in grado di seguirli? Io penso che si possa provare a fare la differenza partendo da qui, fisicizzando questo cambio di passo qui e poi portandolo nelle altre, troppe, zone franche che in Italia sono aperte.

Mi rendo conto che è un impegno gravoso quello che ci prendiamo, non è una sfida facile, però credo anche che sia il compito della politica. Io ricordo sempre quello che diceva Sant’Agostino: “Comincia a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e magari potresti scoprirti a fare l’impossibile”. È quello che vogliamo provare a fare qui

Vi ringrazio per la vostra attenzione e buona giornata.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here