Il castello angioino sito in piazza Cesare Battisti è stato da sempre al centro di tutte le vicende storiche, politiche, amministrative e culturali della comunità di Caivano, dal dopoguerra e ininterrottamente ha ospitato i vari uffici del comune di Caivano, attualmente ospita solo la biblioteca comunale.
Nel 1996 il comune incaricò diversi professionisti (architetto Pica Ciamarra, ing. Sergio Camera e Gaetano Mascolo) di redigere un progetto di restauro e consolidamento del castello medioevale.
Nel 2008 il progetto redatto dai professionisti veniva consegnato all’ente per una spesa complessiva di 4milioni 603mila euro. Nel 2008 i lavori venivano aggiudicati al Consorzio Stabile Restauri del Sud per un importo di 2 milioni236 mila euro, con intervento confinanziato da regione Campania per un importo di 3 milioni 254mila euro.
Il direttore dei lavori era Gaetano Mascolo. Dal 2010 al 2014 venivano realizzati 8 sal (Stato Avanzamento Lavori) per un importo di 2 milioni 404 mila euro. Il primo direttore lasciava l’incarico il 9 dicembre 2013 e nel 2014 al suo posto veniva nominato l’ architetto Vitaliano Fusco.
Nel 2014 iniziarono una serie di verifiche amministrative, contabili e tecniche sui lavori eseguiti. Poi nel 2015 veniva rassegnata al comune una relazione tecnica nella quale si evidenziavano variazioni significarive rispetto al progetto approvato.
Alla luce di queste verifiche, successivamente, il 26 gennaio 2016 il comune notificava all’impresa la risoluzione del contratto per grave inadempimento contrattuale.
Da lì inizia una controversia tra ditta appaltatrice e comune che approderà al tribunale di Napoli sez. Civile per concludersi in data 3 marzo 2025 con sentenza n. 2182/25 con la quale il tribunale nella persona del giudice monocratico Annamaria Pezzullo sostanzialmente rigettava tutte le richieste di risarcimento, sia quella avanzata dal consorzio Stabile, sia quelle del comune di Caivano proposte dall’ ing Gaetano Mascolo.
Nell’assumere tale decisione il magistrato si è basato soprattutto sulla relazione dell’avvocato Giuseppe Russo nominato CTU dal tribunale di Napoli con la quale il predetto avvocato ha dichiarato di non potersi esprimere sui quesiti avanzati dal giudice del tribunale, in quanto dall’analisi dei documenti contabili acquisti agli atti del fascicolo non è stato possibile individuare i lavori eseguiti mancando il contratto d’ appalto, il capitolato, l’ elenco prezzi, la stima dei lavori.

In mancanza di tali documenti il tecnico si era adoperato per una definizione transattiva della lite, ma le parti non raggiunto l’accordo. Alla luce di tutto questo il castello resta nel suo stato di abbandono non c’è accordo tra le parti e quindi siamo punto e accapo.
Da annotare e ricordare che il castello oltre ad essere chiuso ha subito lo svuotamento, da parte della ditta, di tutti i suppellettili e lampadari dell’epoca, si spera che sia disponibile l’elenco scritto e fotografico degli oggetti che dovranno tornare ad essere dei caivanesi.
Spetterà al nuovo consiglio comunale sciogliere la matassa … Sperando che ci riescano