Processo Caivano, la Palmiero conferma tutto, oggi alcuni pentiti in aula

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Il ‘Processo Caivano’ continua spedito. Mentre si attende la data delle nuove elezioni amministrative, con molta probabilità a novembre 2025 insieme alle regionali, il processo ordinario che vede indagati anche politici locali, con l’aggiunta di nuove prove che si stanno sommando al processo iniziato da pochi mesi, prosegue e potrebbe accrescere la lista degli incandidabili alle prossime elezioni.

Nell’ultima udienza al Tribunale Napoli Nord oltre al capitano dei carabinieri Antonio La Motta, tenente a Caivano all’epoca dei fatti erano in aula come testimoni Giovanna Palmiero, consigliera comunale che denunciò parte del malaffare al comune di Caivano proprio nel pubblico consesso e il marito Luigi Muto, minacciato più volte durante la consiliatura del sindaco Enzo Falco.

In aula erano presenti tre indagati: l’ex tecnico del Comune di Caivano Vincenzo Zampella, ora agli arresti domiciliari, l’ex consigliere comunale Gaetano Ponticelli e l’ex assessore Arcangelo Della Rocca, oltre agli avvocati di politici e ditte attive nel processo.

Gli avvocati della difesa hanno formulato diverse domande all’ex consigliera Palmiero, tutte amministrative e nessuna sui fatti. Gli avvocati hanno tentato di mettere in difficoltà la testimone al processo con quesiti da codice degli appalti. La Palmiero ha più volte ribadito la sua funzione da consigliera e quindi di indirizzo politico e non amministrativo che spettava ad altre figure, specificando il grosso flusso di denaro che è stato utilizzato per lavori pubblici e spesso utilizzando capitoli non dedicati agli stessi fini. La consigliera ha espressamente parlato dei lavori pubblici e della volontà dell’amministrazione del sindaco Enzo Falco di voler acquisire in house la ditta Green Line srl attuale gestore del servizio di raccolta rifiuti mentre lei più volte aveva richiesto di indire la gara europea.

La testimonianza si è conclusa quando è stato chiesto alla Palmiero di confermare le richieste di persone che diverse volte l’avevano avvicinata e minacciata insieme al coniuge Muto, e chi erano i soggetti caivanesi che lei non doveva più nominare e non ostacolare. Ha confermato che gli emissari del Clan Angelino avevano richiesto sia a lei che al marito di non ostacolare il consigliere comunale Alibrico GiovanBattista detto Giamante (condannato), Armando Falco, segretario di Italia Viva (indagato) e il consigliere comunale Gaetano Lionelli (non indagato).

Le testimonianze terminano proprio con l’ex consigliera Palmiero, perché gli avvocati della difesa, poi, non hanno voluto ascoltare l’altro testimone, il marito Luigi Muto che prima di uscire ha espressamente fatto una battuta agli avvocati presenti scaturendo un sorriso generale.

Nel frattempo stamattina si è nuovamente in aula per udire alcuni pentiti, poi nuovo appuntamento il 14 maggio, probabilmente, per testimonianze di altri politici caivanesi.

 

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