CAIVANO (NA) – Sarebbe iniziato lo scorso dicembre l’intervento della Regione Campania nelle terre circostanti il Parco Verde, a Caivano, per la «Messa in sicurezza del territorio mediante mitigazione dei rischi ambientali e igienico-sanitari». Tuttavia, le attività vanno a rilento e la questione è davvero preoccupante, poiché, anche se gli operai dell’ex-Astir hanno iniziato a prodigarsi per effettuare la differenziata dell’enorme varietà di rifiuti tossici – quali copertoni, plastica, coloranti e perfino materiali edilizi – non hanno ancora provveduto a togliere di mezzo le lastre di amianto, lasciate lì senza copertura, come fossero parte integrante e inamovibile del paesaggio, delimitate solo dalla presenza di un nastro arancione e bianco.
Ciro Pisano, dell’associazione “Liberi per Caivano” – già attiva nel territorio per problemi legati alla questione della Terra dei Fuochi – ha rilasciato ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno le seguenti dichiarazioni «Ebbene, per questa specie di “messa in sicurezza”, la Regione Campania ha speso la bellezza di 1 milione e 181mila euro di fondi europei», supportate e confermate anche da documenti ufficiali. Infatti, sul Burc della Regione Campania, il 9 dicembre 2014, sarebbe stato pubblicato il Decreto Dirigenziale numero 34, redatto il 3 dicembre dello stesso mese, nel quale si può chiaramente leggere che Palazzo Santa Lucia avrebbe destinato 590mila euro l’anno, nel biennio 2014-2015, per effettuare le operazione di messa in sicurezza.
Stando al protocollo d’intesa stipulato fra Regione Campania, Comune di Caivano e Campania Ambiente, spetterebbe al Municipio – posto attualmente sotto la guida del Commissario Prefettizio, Antonio Contarino – di occuparsi di «effettuare le attività di carico, trasporto e recupero/smaltimento dei rifiuti differenziati, che dovranno avvenire secondo tempistiche coerenti con l’esecuzione del servizio di differenziazione rifiuti abbandonati», tuttavia lasciando ancora lì l’amianto.
«Un Comune che non è certo esente da colpe: anzi! – non le manda certo a dire, Pisano, che aggiunge – Due anni fa, prima che la precedente Giunta di Antonio Falco fosse dichiarata decaduta, venne presentato un progetto di fattibilità da parte dell’architetto Andrea Mascolo. In questo progetto è indicata, come somma totale per le bonifiche, la cifra di 750mila euro, ben al di sotto dei fondi impiegati dalla Regione Campania». Infatti la Regione Campania avrebbe destinato al progetto molto di più: 851.337,15 euro per garantire i Servizi – dei quali circa 54 mila per la sicurezza; 107.710 euro alla voce “Spese Generali” e, infine, ben 68.106,97 euro destinate a spese impreviste.
Facendo alcuni conti, sono molte le domande che sorgono riguardo la gestione della questione delle terre di Caivano. Intanto, Pisano avrebbe concluso così «Si tratta di un’operazione assolutamente superficiale, gli operai di Campania Ambiente raccolgono quello che riescono a raccogliere; ma i rifiuti pericolosi, quelli che hanno avvelenato le nostre campagne, resteranno lì, come niente fosse stato. E noi avremo speso soldi pubblici inutilmente. Una situazione veramente ridicola»