“Crisi rifiuti, nata perchè le istituzioni non hanno considerato la spazzatura una risorsa ma un problema”

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di ENZO TOSTI*

Le crisi dei rifiuti in Campania sono storicamente frutto dell’incapacità e delle istituzioni ad ogni livello di affrontare il fenomeno “Terra dei Fuochi”.

Mentre l’Europa considera inceneritori e discariche solo l’extrema ratio in tema di smaltimento, i governi centrali e regionali di ogni colore non solo non hanno mai preso in considerazione il recupero e il riciclo dei rifiuti come opportunità di innovazione tecnologica nel settore e come possibilità occupazionale in un territorio deciso a riscattarsi ogni giorno, ma hanno direttamente stuprato la nostra terra con le loro politiche corrotte e con provvedimenti normativi criminali.

Non riconosciamo differenza alcuna tra la cosiddetta “sinistra” e la destra se è con la presidenza Bassolino che comincia la dolorosissima vicenda dell’inceneritore di Acerra, della feroce repressione delle proteste e degli appalti alla FIBE-Impregilo e se è con il governo Berlusconi e la l.123/2008 che – con Bertolaso all’emergenza rifiuti – si decide per il conferimento in discarica perfino dei rifiuti pericolosi. Cambiando il volto del potere, non cambiarono le cose: a Chiaiano e a Pianura, i cittadini furono duramente malmenati perché manifestavano le loro più che legittime preoccupazioni, mentre le stesse discariche e gli inceneritori diventavano siti strategicamente rilevanti e il territorio veniva militarizzato.

In tempi più recenti, l’Invisibile Caldoro e lo Sceriffo De Luca non hanno fatto altro che nascondere sotto il tappeto la valanga di rifiuti industriali che l’indotto a nero ha disseminato nelle campagne campane e non hanno mai – ripetiamo mai – fatto nulla per realizzare quell’economia circolare tanto sbandierata nei Piani Regionali.

E se prendessimo in considerazione l’ultima fallimentare esperienza di governo, la Lega – per la quale siamo solo sacrificabili terroni – qui è venuta solo a passeggiare distrattamente, mentre dal Ministro Costa non siamo riusciti ad avere che blande prese di posizione.
Noi non dimentichiamo i nomi e le facce di chi ci ha riso in faccia, di chi ha guadagnato dalle emergenze rifiuti, di chi ha finto di voler risolvere tutto, di chi ha negato addirittura che il problema esistesse e di chi viene dalle fila della camorra. Reputiamo assolutamente raccapricciante che oggi, mentre si profila una nuova e prevedibilissima crisi dovuta esclusivamente alla manutenzione programmata (non straordinaria) dell’inceneritore di Acerra e mentre la Terra dei Fuochi continua a essere un inferno, i partiti che hanno causato la devastazione ambientale in cui ci troviamo a vivere tentino di rifarsi il trucco nelle piazze, approfittando della disperazione della gente.

Gli abitanti della Terra dei Fuochi si dissociano con disgusto da queste manovre di marketing politico e non prenderanno parte a nessuna manifestazione o incontro il cui scopo sia procacciare voti in vista delle prossime elezioni regionali. Non siamo mai stati in vendita e non lo saremo mai. Se ne facciano una ragione i vari tesserati di partito e si prendano, piuttosto, le loro pesantissime responsabilità.

*Portavoce Rete di Cittadinanza e Comunità stop Biocidio

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