Nessuno si occupa di bonifiche in Campania, allarme rifiuti

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Inizia a complicarsi la gestione dei rifiuti in Campania. E’ giunta al termine la gestione commissariale il 17 dicembre 2019, quando il commissario di governo, Mario De Biase (nominato per la prima volta nel 2010 con un’Ordinanza di Protezione Civile) ha dovuto abbandonare il campo e d’allora nessuno si occupa di bonifiche in Campania.

Il motivo è da ascrivere ad accuse e battibecchi tra Regione Campania e ministro dell’Ambiente che non hanno trovato i giusti accordi per rinnovare il mandato.

Il commissario De Biase nel 2010 ebbe un mandato molto importante, che pareva quasi impossibile da realizzarsi, e invece ha dato degli ottimi risultati, di cui poche persone parlano.

Resit, la discarica più grande in Campania

Resit è la discarica più grande della Campania, situata a Giugliano con 60mila metri quadrati, due crateri carichi di un milione di metri cubi di rifiuti, di cui 380mila metri cubi di scarti industriali. Tra i principali responsabili di quest’ “impero dei rifiuti” il proprietario, Cipriano Chianese, condannato in secondo grado per disastro ambientale e avvelenamento delle acque.

Il 15 luglio 2019 i lavori sulla Resit sono stati ultimati: con 6milioni, la discarica è stata messa in sicurezza. Non disperde più percolato, nè biogas, è stata trasformata in un parco con 500 alberi piantumati, con due grandi murales di Jorit che simboleggiano il ritorno dell’area alla legalità.

Il 29 luglio il parco è stato inaugurato, ma le istituzioni invitate, inspiegabilmente, non hanno partecipato.

C’è altro da fare – sottolinea l’ex commissario De Biase – è necessario affidare la manutenzione e la gestione degli impianti di estrazione del percolato e del biogas, la manutenzione del verde“.

San Giuseppiello, l’area bonificata

Sempre a Giugliano in Campania è stato realizzato e completato un secondo importante intervento. Questa volta sul terreno della famiglia Vassallo, che vi aveva sversato veleni e liquami provenienti da buona parte d’Italia, sopratutto dalla Toscana.

Si tratta di un’area agricola molto fertile per la sua origine vulcanica, denominata San Giuseppiello, su cui Commissariato di governo e Dipartimento di Agraria della Università Federico II hanno applicato il protocollo “life ecoremed”, dove sono stati piantumati 20mila pioppi su di un manto erboso e nella inoculazione di batteri per biodegradare gli idrocarburi.

Dove c’erano i liquami, oggi c’è un bosco di pioppi e tra tre anni potrebbe anche essere possibile coltivare parte dell’area.

Ma il 17 dicembre tutto si è fermato. I locali della sede commissariale sono stati vandalizzati nell’arco degli ultimi mesi e la struttura (fatta di soli cinque tecnici distaccati da altri enti) è stata smembrata.

Battibecco tra Regione e Governo

In questi giorni, Regione Campania e Governo non riescono a trovare un accordo. Primo ad intervenire è stato il vicepresidente Fulvio Bonavitacola: “La Regione ha richiesto al Governo, fin dal novembre 2019, una norma che garantisse il prosieguo delle attività della struttura, istituita con norma statale, almeno fino al 31 dicembre 2020. La richiesta della Regione è rimasta senza esito per ben tre volte”. La giunta di Vincenzo De Luca, in sintesi chiede una ulteriore proroga, almeno fino alla fine del 2020.

Presto è arrivata la risposta del ministero dell’Ambiente, in un comunicato stampa. “Fin dall’ordinanza di protezione civile numero 425 del 2016, la Regione Campania è indicata come l’amministrazione competente subentrante al commissario. (…) . Cosa ha fatto la Regione per prepararsi al passaggio di consegne annunciato almeno da quattro anni?”, dichiara il ministro Sergio Costa. Nessuna risposta!

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