Pessima gestione dell’emergenza! A Caivano tra sciacallaggio politico e sociale c’è sempre il supereroe di turno

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Caivano, paese già al collasso e vittima di una enorme macelleria sociale cagionata da una mala gestio della macchina comunale dell’ultimo decennio, vive mesi difficili dove la sofferenza, la fame e la miseria stanno raggiungendo dei picchi storici mai visti prima.

Non siamo, certamente, i soli dal momento che l’emergenza epidemiologica da covid-19 ha messo in ginocchio una nazione intera. Un emergenza, che ha palesato quelle differenze tra nord e sud, da sempre occultate dai poteri forti.

Solo ora ci accorgiamo come il divario tra nord e sud sia sempre e realmente esistito, non a caso, infatti, l’intelligence italiana con un report presentato a Palazzo Chigi ha allarmato lo Stato sulle condizioni di povertà del sud che, se non gestite, potrebbero creare una vera e propria rivolta delle popolazioni del meridione.

Negli ultimi anni, tornando a Caivano, una delle poche cose verso cui i politici locali hanno sempre prestato massima attenzione sono state lottizzazioni, ampliamenti cimiteriali, affidamenti diretti e gare turbate.

Nessuno mai si è accorto che il Settore Politiche Sociali stava lentamente collassando, a causa di una gestione clientelare attuata da dirigenti e “ominicchi” della politica locale.

Nessuno mai ha prestato attenzione e mostrato sensibilità verso la protezione civile e per la formazione di un nucleo di professionisti, imprenditori, associazioni, parrocchie ed enti di terzo settore capaci di mettersi in rete per rispondere alle emergenze del territorio.

In fondo, siamo sempre stati tutti un po’ egoisti, abbiamo sempre voluto primeggiare e scoraggiare gli altri, perché sul giornale, nelle piazze e sui social dovevamo essere noi i supereroi di turno.

Oggi Caivano si trova dinanzi ad una gestione di un emergenza molto importante, che per fortuna o per volere di Dio che ha avuto compassione per la nostra disorganizzazione e per il nostro orgoglio, non ha avuto forti ricadute in ambito sanitario.

La popolazione caivanese sta bene, sono pochi i casi positivi, anche se purtroppo ci siamo ritrovati a dover piangere due nostri concittadini, dilaniati dal coronavirus.

La Commissione Straordinaria è palesemente disinteressata al nostro paese, d’altronde come dargli torto, sono solo uomini burocrati venuti ad amministrare prevalentemente le nostre finanze.

Le associazioni sono isole sparse che con le parrocchie e gli imprenditori, nonostante il grande cuore e la grande generosità, non stanno facendo altro che assistere e riassistere sempre e unicamente le stesse persone, lasciando sole e abbandonate tutte quelle famiglie che con dignità e senso di “vergogna” sono rintanati e sperano solo in un grande miracolo di liberazione.

Dico questo perché quando si sta in emergenza si dovrebbero centralizzare le decisioni, le azioni e i servizi.

Troppe raccolte alimentari e troppe distribuzioni di generi ai soliti assistiti, mi spiego meglio.

Le parrocchie, ad esempio, assistono mensilmente un numero di famiglie. Le associazioni anche. La protezione civile consegna, dietro segnalazione in caso di necessità, spese e generi alimentari.  Lo stesso stanno facendo gli imprenditori della zona asi.

Così facendo si rischia di assistere sempre le stesse persone senza volgere lo sguardo verso quanti non fanno parte della platea degli “assistiti ordinari”.

Gli imprenditori della zona asi erogheranno, a breve, dei buoni spesa per i nuclei indigenti che verranno consegnati alle parrocchie e saranno dati ai nuclei assistiti, ossia agli stessi nuclei che da poco hanno ricevuto generi alimentari.

A breve anche il Comune erogherà buoni spesa, e ci auguriamo che non lo faccia sulla scorta del vetusto elenco posseduto dalle Politiche Sociali formato negli anni dietro “segnalazioni” prettamente politiche.

Insomma, spero di essere stato chiaro. Così facendo rischiamo di dare aiuti concreti sempre alle stesse famiglie, escludendo di conseguenza le altre, quelle “invisibili”.

Un altro aspetto, molto importante, sono le spese regalate dai politici che si accingono a farsi donare alimenti da supermercati amici per alimentare il solo clientelismo radicato sul nostro territorio.

Insomma, sciacallaggio politico e sociale ai massimi livelli.

Bisogna centralizzare tutti i servizi creando una grande rete, così da sapere chi aiutiamo e chi no.

Altro punto, e concludo, non si capisce ancora cosa devono o non devono fare i volontari della protezione civile che si trovano anch’essi allo sbaraglio.

FATE PRESTO, o vi porterete sulla coscienza la fame e gli occhi lacrimanti di persone “invisibili” dove la vostra luce non arriva perché confinata tra le mura delle parrocchie o tra i voti elettorali!

 

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Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura. Il suo percorso giornalistico è una continua azione a colpi di penna e battute: così ha deciso di far crescere il coraggio in lui. Ama definirsi un giornalista scomodo e amante della verità. Ciro Pisano, giornalista pubblicista dal 2018, ha studiato e si è formato come addetto alla comunicazione, in particolare modo a quella legata a progetti sociali. Diverse le collaborazioni che lo hanno portato al mondo dell’informazione e del giornalismo, da sempre impegnato nel giornalismo di frontiera e legato ai grandi movimenti di sinistra. Fautore del blog adaltavoce.eu, collaboratore nel passato con ilgiornaledicaivano.it ha collaborato con entusiasmo a più riprese con linterferenza, blog d’informazione libera ed indipendente!

1 COMMENT

  1. In tutto questo, caro Ciro, la commissione dovrebbe anche devolvere, senza esitazione alcuna, le sue spettanze per i cittadini meno abbienti!!!

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