Teatro sonoro nei palazzi caivanesi, quando la cultura aveva importanza

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Quando pensiamo al nostro paese, dovremmo non solo fare riferimento ai problemi che lo attanagliano, ma anche all’arte che lo caratterizza. Qualche anno fa, Caivano poteva ancora definirsi un luogo “a misura d’uomo”, dove gli eventi culturali pullulavano nei palazzi antichi privati e nelle strutture pubbliche.

Alcune architetture di Caivano

Ricordiamo l’ultima edizione di “Alcune architetture di Caivano” (Quarta edizione, 2006) un progetto di teatro concepito per gli spazi architettonici pubblici e privati organizzato e diretto dall’ associazione locale “lunGrabbe“, che ebbe modo di svolgersi per quattro anni consecutivi.

Ritaglio di un articolo che raccontava gli eventi descritti

L’associazione ha realizzato spettacoli teatrali, performance artistiche, mostre negli spazi privati prestigiosi, come il giardino di Palazzo Pepe, le terrazze e i cortili di Palazzo Capece e Palazzo Celiento o nelle strade del centro storico con gli eventi realizzati nei Palazzi Lanna (via don Minzoni) e Nocera (via Matteotti).

Grande partecipazione del pubblico

Grande la partecipazione di cittadini che aprirono le loro abitazioni al pubblico per lo svolgimento di eventi inusuali, ma così altrettanto affascinanti, dando la possibilità di ammirare e vivere il lato ancora visibile di un’architettura antica.

L’ultima edizione di questo progetto con sottotitolo “Teatro Sonoro nei palazzi caivanesi”, creò un sodalizio tra i testi teatrali e poetici di due volumi diversi (“Partiture visive” e “Foglio di giostre e film nella città”) con le composizioni musicali di due musicisti napoletani, Valerio Sgarra e Marco Di Palo, per la realizzazione di due “poemi-concerto” nei cortili di Palazzo Capece e Palazzo Celiento.

Proprio in quest’ultimo, fu organizzata un evento particolare, ovvero la lettura sonorizzata di “La#mont (E) Young – Composizione 3”, da un poema di Domenico Mennillo, con la sonorizzazione a cura di Marco Di Palo.
A conclusione dell’evento, la proiezione di “Theatrum, theoria”, cortometraggio di Domenico Mennillo.

Quando la cultura aveva ancora importanza…

Furono anni fiorenti, dove la cultura ricopriva un ruolo importante e si creavano sinergie tra diverse forme d’arte. Tutto era dato dall’apertura e la volontà da parte sia delle istituzioni, che dei cittadini di regalare un’identità ed un ethos culturale al paese.

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