Nuovo decreto Green Pass, il testo definitivo: obbligo dal 15 ottobre

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Iniziano a partire i veri diktat da parte del governo. Ci saranno mille euro di sanzione e sospensione dopo cinque giorni di assenza per i dipendenti comunali che si assenteranno a causa di un mancato pass vaccinale.

Saranno toccati 23 milioni di lavoratori. Chi non si è vaccinato dovrà esibire un tampone molecolare, che ha una validità di 72 ore, mentre quello rapido di 48 ore.

Entrerà in vigore il 15 ottobre il decreto legge  del 16 settembre 2021 (testo definitivo) che rende obbligatorio il green pass 

Nel dettaglio:

I lavoratori privati, se «comunicano di non essere in possesso della certificazione verde o qualora risultino privi al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento».

Il personale coinvolto

Il personale delle Autorità amministrative indipendenti, coloro che lavorano per la Commissione nazionale per la società e la borsa, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde».

Gli addetti ai controlli

Saranno i datori di lavoro a monitorare chi sarà munito di pass vaccinale, con modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, e tali controlli saranno effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro.

Le sanzioni: sospensione dallo stipendio e dalle funzioni

Si legge nelle disposizioni del decreto legge 16/09/2021

«Il lavoratore nel caso in cui comunichi di non essere in possesso della certificazione verde o qualora risulti privo della predetta certificazione al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione comunque non oltre il 31 dicembre 2021, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro».

Nei casi di assenza ingiustificata e di sospensione «non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato».

Scarica qui il decreto: Dl greenpass 16-9-21

Chi è obbligato ad averlo nel privato

«Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza a chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde».

 

Chi non ha il green pass può lavorare da remoto?

Fonti governative spiegano che se per esigenze di ufficio il datore di lavoro chiede al lavoratore di lavorare in smart working il green pass non è richiesto. Ma l’assenza del certificato non può dare automaticamente diritto al lavoro da remoto. Il ministro Brunetta annuncia che ci saranno linee guida entro il 15 ottobre.

 

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