Dalle ultime indagini sui vaccini, è stato scoperto secondo alcuni dati pubblicati negli Stati Uniti e in Italia, in riferimento ad un report recente dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che le terze dosi, definite anche “booster” (richiamo), dei vaccini Pfizer e Moderna non solo riescano a prevenire i contagi dalla variante Omircon del Covid, ma sono efficaci anche per evitare il ricovero in ospedale.
L’evidenza degli ultimi dati
Secondo una ricerca eseguita dal Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti, le dosi booster dei due vaccini mostrano un’efficacia del 90% contro le ospedalizzazioni causati dalla variante* e sono particolarmente efficaci nella fascia d’età over 50.
*Maggiore efficacia dei vaccini contro la variante Delta rispetto ad Omicron, che secondo gli studi di laboratorio sarebbe capace maggiormente di aggirare la risposta immunitaria dell’organismo.
Lo studio
Sono stati esaminati 88mila ricoveri in 10 Stati: il potenziamento del sistema immunitario con la terza dose è stato efficace al 90% nel prevenire i ricoveri tra dicembre e gennaio quando Omicron era già la variante dominante.
In confronto, con due soli dosi l’efficacia si attesta al 57% dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale.
Ricoveri: maggiori per i no-vax soprattutto se over 65
Le analisi del governo americano si basano, complessivamente, su tre studi pubblicati e validati: l’altra scoperta, ma era abbastanza scontato, è che i non vaccinati over 65 hanno una probabilità 49 volte maggiore di finire in ospedale infettati dal Covid-19 rispetto a chi ha effettuato tutte e tre le dosi.
Invece, per gli adulti non vaccinati tra 50 e 64 anni, il rischio ospedalizzazione è 44 volte più alto rispetto ai triplamente vaccinati come riportato dal The Guardian. Nella fascia compresa tra 18 e 49 anni, invece, la probabilità di finire in ospedale è 12 volte maggiore mentre gli adolescenti non vaccinati di età compresa tra 12 e 17 anni hanno una probabilità nove volte maggiore di essere ricoverati in ospedale rispetto alle loro controparti completamente immunizzate.
Italia: i dati ISS
In Italia, invece, ai non vaccinati la situazione è peggiore, in termini di percentuale:
Il tasso di ricoveri in terapia intensiva per gli over 12 è di 31,3 casi ogni 100mila per i non vaccinati, circa 39 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose booster che registrano un tasso di 0,8 ogni 100mila.
Il tasso di ospedalizzazione standard è di 248,5 ricoveri ogni 100mila abitanti non vaccinati contro 20,8 ricoveri per 100mila vaccinati con dose booster (circa 12 volte più alto).
Il tasso di mortalità è di 52,9 decessi ogni 100mila nei non vaccinati over 12 contro un tasso di 1,6 per i vaccinati con booster, circa 33 volte più alto.
Booster per Omicron
Guardando i dati di 25 dipartimenti sanitari statali e locali, i ricercatori del Cdc hanno scoperto che tra coloro che hanno ricevuto il booster, si manifestavano circa 149 casi settimanali ogni 100mila persone; per coloro che avevano solo due dosi, invece, i casi erano 255 ogni 100mila persone, a testimonianza che la terza dose, seppur di un vaccino non tarato per Omicron, protegge e previene forme gravi di malattia.