L’ufficio ragioneria del comune di Caivano dovrà appostare la somma di 270.000 € per liquidare le somme dovute per l’indennità di carica per il sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del consiglio comunale.
Al sindaco Enzo Falco nel 2023 sarà corrisposto mensilmente 4.280,95 € per una spesa annua di 51.371 €, al vicesindaco (ad oggi Tonia Antonelli) espressione degli ex Noi Campania andrà, invece, un mensile di 2.354 € per una spesa annua di 28.254 €.
Al presidente del consiglio, l’architetto Francesco Emione sarà corrisposta la somma di 1.926 € mensili per un totale di 23.117 € all’anno.
Agli assessori Mennillo, Peluso, Bervicato, Ariemma, Donesi saranno corrisposti per ognuno 1.926 € al mese, mentre all’assessore Della Rocca il 50% della somma.
Complessivamente la spesa annua per la giunta sarà di 161.820 €, inoltre, per il sindaco, l’ufficio ragioneria dovrà accantonare una mensilità da trattare fiscalmente come TFR oggetto di tassazione separata.
Va detto per correttezza d’informazione che l’importo dell’indennità agli amministratori locali è determinata con una legge di stato in base alla classe demografica a cui appartiene ogni singolo comune.
Quindi assolutamente tutto legittimo. Il problema che si pone è che a questi lauti compensi mensili corrisponda un fattivo impegno per il benessere dei cittadini e dell’intera comunità locale.
A guardare lo stato miserrimo in cui versa Caivano c’è molto da dubitare.
Una volta l’impegno politico era svolto in modo disinteressato, per passione e per spirito di servizio. Oggi è diventata una professione che dovrebbe richiedere almeno competenza e responsabilità, dati che non sembrano essere presenti nell’attuale classe politica locale.