A Caivano il verde è il cuore pulsante del bisogno normalità!

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Un uomo che non s’interessa al bene del paese non è innocuo, ma inutile? “Tucidide

Giuseppe Costantino

Ieri, mentre tornavo a casa da Caserta, ho deciso di fermarmi nello spazio verde dedicato al giudice Livatino, ammazzato dalla mafia per le sue indagini sul malaffare in Sicilia che, non a caso, sorge nei pressi del Parco Verde nelle immediate adiacenze dell’ex Delphinia, realizzato  grazie all’impegno della premier Meloni e l’attenta ed efficace azione del commissario governativo Fabio Cicilano che tanto bene sta svolgendo il compito affidatogli dal governo per rendere vivibile un paese alla deriva.

Quando sono giunto sul luogo, ho avuto la gradita sorpresa dell’esistenza di una festa organizzata dal “Un Mondo che verrà” con l’indispensabile ausilio dell’associazione Talità Kum che tanto fa per i cittadini disagiati di Caivano. Grazie  a tale iniziativa si è svolta la prima festa dei bambini disabili e non, con la partecipazione di centinaia di bambini che  hanno potuto partecipare all’evento, correndo per i prati e mostrando quanto fossero utili gli spazi all’aperto per bambini che spesso vivono in case piccole e senza spazi comuni.

Il loro correre era un inno alla gioia di vivere, dimostrando con i fatti l’utilità delle ville comunali e la necessità di vivere insieme in spazi attrezzati che a Caivano purtroppo sono carenti. Insieme ai bambini anche gli adulti, sempre più numerosi, hanno potuto godere momenti di relax, senza lo smog del traffico cittadino e del male di vivere che continua ad essere la nota dolente di Caivano. Già nel mio libro sulla storia del mio paese natale, avevo fatto rilevare l’importanza delle ville comunali e, mentre nei pressi del quartiere più disagiato del paese ci si accapiglia per rendere vano il sogno della realizzazione di un parco verde per tutti, solo l’impegno del commissario governativo Ciciliano ha permesso che il sogno di Peppe Crispino e Lello Del Gaudio diventasse realtà.

Ieri tanti ragazzi e tanti adulti sono sfuggiti alle insidie del male di vivere, dedicandosi a svaghi innocenti e ad attività fatte di gioia di vivere e partecipazione attiva alla vita del paese. Canti, suoni e balli hanno allietato la vita dei partecipanti all’evento, seguito e protetto dall’attenta vigilanza dei nuovi vigili urbani, facendo rinascere la speranza di un futuro migliore ai tanti partecipanti all’evento. Insomma ieri a Caivano c’è stata una giornata particolare che ha evidenziato quanto e  come si potrebbe vivere nella normalità se il malaffare e la cattiva amministrazione diventasse un triste ricordo del passato.

Certo il passato è duro da dimenticare e non è facile restituire alla normalità un paese ferito a morte dagli arresti di alcuni amministratori per le loro collusioni con la camorra. Anche perché nella vecchia maggioranza sfiduciata delle porte girevoli, il nostro ingenuo e novello Andreotti, non vedeva, non sapeva e non controllava quanto turbava  la vita del paese, mentre il malaffare la faceva da padrone in un paese alla deriva. Oggi Il passato è dietro l’angolo, ma il male è duro a morire e il nostro Andreotti di turno continua a marcare il cartellino delle presenze anche in feste che nulla hanno a che vedere con le sue ricette sul baccalà.

Eppure bisogna fare di tutto per non nascondere la spazzatura sotto il tappeto con improvvidi ritorni al passato e dare al paese una speranza di riscatto. La cosa non è facile, le strade continuano a essere piene di buche e la metropolitana che faccia raggiungere in tempi brevi la città di Napoli, resta una chimera e soprattutto perchè il paese continua ad aver bisogno di collegamenti veloci con la stazione dell’alta velocità di Afragola e di quella di Frattamaggiore. Purtuttavia non bisogna disperare, spesso i sogni diventano realtà se ci s’impegna a fondo nel volerli realizzare.

Quindi, basta con le perniciose liti sugli spazi verdi e soprattutto basta con il disimpegno dalla politica. Oggi alla festa dei bambini ha partecipato anche Antonio Angelino il responsabile di Caivano Conta,che con la sua presenza ha voluto assicurare il sostegno suo e del suo raggruppamento politico all’iniziativa, evidenziando una sensibilità per i problemi degli ultimi non priva di pregio. Ai politici come lui, va chiesto di lavorare per la rinascita e sviluppo di “un paese dimenticato” per farlo  ritornare agli onori della cronaca per i fatti descritti e per altri avvenimenti che ci possano far ritornare con il pensiero a quanto fatto dai giovani del Circolo Culturale G. Leopardi negli anni sessanta del secolo scorso.

Allora Caivano era un paese fatto di cultura e progresso. Tale deve ridiventare il nostro paese se si vuole ancora una volta che sia una Caivano che conta. Certo le intelligenze non mancano e i giovani di Talità Kum ne sono un esempio. Io da vecchio, non posso che augurare ai caivanesi un successo nelle loro iniziative come ha fatto il nostro compaesano Gino Gebiola, che a settanta anni si è messo in gioco e ha dimostrato che nel nostro paese vi sono tesori nascosti che vanno valorizzati.

Bisogna solo riscoprirli e sostenerli! Questo è uno dei compiti della politica, quindi la scelta dei reggitori del governo del paese è un’occasione da non perdere.

Insomma, come diceva Mao, che sboccino cento fiori e nascano mille idee per l’avvenire di Caivano, perché sia pure  zig zag l’avvenire può essere solo  radioso. Oggi la festa dei bambini è stata un’isola felice nel traffico delle contraddizioni che soffocano la vita del paese e quindi  si rende necessario che a Caivano si torni alla normalità di un vivere sereno e senza affanni per far sì che la vita ricominci a risplendere sui caivanesi onesti e desiderosi di una normalità che tarda a venire.

Il mio augurio è: ad maiora semper!

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