Alla vigilia dei funerali di Papa Francesco, padre Maurizio Patriciello ha dichiarato ad AdnKronos le sue preferenze, in merito alle decisioni del Conclave: “Vorrei un Papa santo, come lo sono stati Giovanni XIII, San Paolo VI e Giovanni Paolo II, poi vorrei un Papa dei cattolici con uno sguardo globale al mondo e possibilmente che fosse italiano. Diciamo che se dal Conclave verrà il nome di Matteo Maria Zuppi, farei davvero un grande salto di gioia”.
Il sacerdote sempre in prima linea per i problemi di ordine sociale, si augura per il nuovo pontificato ”una Chiesa povera per i poveri, i preti consacrati che hanno incontrato Gesù non hanno bisogno di aggrapparsi alle ricchezze di questo mondo”.
In merito al pontificato di Francesco, Don Patriciello spiega che ‘‘ogni Papa è figlio del suo tempo, non si potevano certo pretendere da Pio XII le aperture fatte da Francesco, che è stato un uomo venuto dalla fine del mondo, io lo voglio definire il parroco del mondo, lo si intuì già alla prima uscita da Papa, con abito bianco e la croce pettorale che portava da Cardinale”.
”Indietro non si può tornare – continua il parroco di Caivano – la Chiesa deve andare avanti, senza vivere di nostalgia, la Chiesa ha 2000 anni, vive la rivoluzione di Internet, dell’intelligenza artificiale, è un’era di cambiamento significativo, quindi da uomo, cristiano e parroco guardo il mondo e mi dico che non vorrei vivere quello che hanno vissuto i miei nonni, perché sono figlio del mio tempo, resta però il bisogno dell’uomo di amare ed essere amato e di penetrare il mistero, che è l’essenza del Cristianesimo. Ora si tratta di tradurre tutto questo nel messaggio di oggi”.