Il presunto assassino di Fortuna aggredito in carcere

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Raimondo Caputo, 43 anni, l’uomo accusato di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo, di 6 anni, a Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014, è stato aggredito da altri detenuti nella cella in cui si trovava, nel carcere di Poggioreale. Lo si apprende dal Procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, che precisa che Caputo “presenta i segni dell’aggressione, ma nulla di grave”. Caputo è stato quindi trasferito in cella di isolamento per motivi precauzionali per la sua incolumità. Sono stati gli agenti penitenziari a salvarlo dall’aggressione dei compagni di cella.
“L’uomo – spiega il segretario generale del Sappe, Caputo, secondo una prima ricostruzione dei fatti, è stato aggredito nella cella al terzo piano del padiglione “Roma” del carcere di Poggioreale dai detenuti che con lui dividevano la stanza. In particolare, è certo che l’indagato, già sotto osservazione da parte degli agenti della polizia penitenziaria a scanso di “atti autolesionistici”, fosse stato non a caso destinato nella sezione “protetta” dei cosiddetti Sex offender, coloro che sono indagati per reati di natura sessuale. Una collocazione che, in teoria, avrebbe dovuto tenere Caputo al riparo da ritorsioni e attacchi che purtroppo vengono ritenuti prevedibili negli ambienti delle carceri, da sempre.- era recluso nel reparto che accoglie i ‘sex offender’. Alcuni di loro ieri lo hanno aggredito a calci e pugni e solo il pronto intervento degli agenti penitenziari ha evitato per lui danni più gravi”.

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