La lettera di Monopoli tra pensieri e controsensi

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I controsensi della politica sono leggibili tutti i giorni a volte in maniera meno evidente, altre in maniera più esplicita. A Caivano sono diversi anni che non c’è un governo stabile, i motivi sono ben chiari, perchè stranamente tutti sanno di tutti, vi sono testimonianze private, foto esplicite, registrazioni audio molto chiare, ma si scrive e si parla facendo finta di nulla.

La colpa dei fallimenti è sempre nel centro, non si può dare responsabilità ad una fazione o all’altra, ma l’attuale sindaco sembra di essere il solo a voler il bene di un paese che sotto la sua responsabilità non ha assolutamente visto giovamento, mentre gli ‘altri’ sono il male.

  • Nelle ore scorse Simone Monopoli con un comunicato ha fatto sapere dell’uscita dal partito politico di Forza Italia dichiarando: ‘Ufficializzo la mia uscita da Forza Italia perché anche i vertici napoletani si sono dimostrati insensibili nell’assumere provvedimenti drastici di fronte ad una situazione insostenibile: non è stata commissariata la sezione nonostante il “commissario” attuale, pure consigliere comunale, abbia firmato la mozione di sfiducia per spedire il sindaco del suo partito a casa. Non sono stati assunti provvedimenti nei confronti di chi in questi due anni, da consigliere comunale di Forza Italia, ha ripetutamente assunto atteggiamenti lesivi nei confronti del partito, della maggioranza e dell’amministrazione. Non sono stati assunti provvedimenti per tutelare un’amministrazione che lavora per ripristinare la legalità mentre alcuni consiglieri azzurri pensavano che con la forza di “quattro numeri” potessero rivendicare incarichi e addirittura scegliere i responsabili di settore travalicando le loro prerogative. Ecco perché Forza Italia non può essere il mio partito. Perché resta distinto e distante dai miei valori e dalla mia visione della politica, distinto e distante dalle reali esigenze dei territori che al contrario vanno tutelate’

Purtroppo il sindaco lascia il partito, quando probabilmente, era già stato scaricato da tempo, quando negli ‘incontri’ avuti con i vertici aveva abbandonato il confronto per scappare davanti a chi aveva reso la sua candidatura possibile.

  • Parlando dei consiglieri di Forza Italia dice: ‘Quattro consiglieri di Forza Italia hanno tradito il mandato elettorale ed hanno cominciato una guerra senza quartiere al sottoscritto solo perché non mi sono piegato ad un ricatto politico. Non ho soddisfatto richieste che non avevano come obiettivo la tutela dell’interesse collettivo. Spiegherò tutto in aula, davanti ai cittadini, perché tra mille strumentalizzazioni, Caivano deve sapere la verità. Con me chi ha tradito il mandato elettorale e i valori dell’alleanza, ha chiuso per sempre. Hanno chiuso i quattro consiglieri comunali ed ha chiuso il partito. Si, ha chiuso un partito inesistente, distante dalle esigenze del territorio e distante dalla buona politica.’

Ma per essere eletto il sindaco ha avuto bisogno dei voti dei consiglieri, che erano uniti insieme a tutti gli altri grazie ad un programma elettorale, che però non è stato rispettato, e addirittura i consiglieri di Forza Italia sono stati etichettati come ribelli, dissidenti ricattatori e traditori. Forse la democrazia è altra cosa.

  • Infine parla anche di Caivano e delle forze sane in campo:  ‘A questo punto lancio un appello per il presente e per il futuro alle parti sane della locale classe dirigente affinché si possa mettere al centro l’interesse di Caivano respingendo l’assalto alla diligenza di forze che hanno partorito questa sfiducia per vendicarsi rispetto a richieste non esaudite e non per motivi di interesse collettivo. Caivano ha bisogno dei migliori, di gente che ama questo paese e che vorrebbe lavorare per migliorarlo. Ad ottobre arriverà, da quello che ci è stato anticipato, l’approvazione della bozza del bilancio stabilmente riequilibrato. Bisognerà mettere mano realmente al risanamento che, se la sfiducia dovesse andare in porto, sarà gestito non da una classe politica ma da un burocrate che in pochi mesi penserà solo a far quadrare i conti. E sappiamo a cosa andremo incontro: aumento di tutte le imposte locali mentre i settori torneranno fuori controllo ripristinando quel meccanismo perverso di debiti su debiti che noi caivanesi dovremo pagare in futuro.’

In questa parte si torna a parlare di Caivano e dei caivanesi, delle parti sane che amano il paese, dimenticando che partendo dalla politica col folto gruppo di assessori, alla comunicazione, a consulenti e avvocati vari ha scelto tutte persone non caivanesi, bocciando gli assessori caivanesi dopo pochi mesi. Non si capisce quando unire le forze sane e le intelligenze locali e quando poi scegliere tutt’altre persone.

  • Infine l’appello ai consiglieri in carica: ‘Faccio appello al senso di responsabilità e di maturità delle forze sane in campo. In Consiglio spiegherò pubblicamente i motivi alla base della sfiducia sperando che vi siano persone responsabili e mature che sappiano interpretare il senso del mio appello e soprattutto sappiano interpretare le esigenze di questa terra martoriata in un momento storico delicato, forse il più delicato della storia. Senza personalismi e senza “prime donne” chiedo alle forze sane di sospendere una “mozione” di cui alcuni firmatari sono addirittura all’oscuro dei reali motivi che l’hanno generata. Oggi abbiamo il dovere di salvare Caivano continuando, o addirittura migliorando, il lavoro che una parte di questa maggioranza ha cercato in questi due anni di attuare nell’esclusivo interesse dei cittadini e della legalità. Ma soprattutto abbiamo il dovere di respingere chi vuole sacrificare il paese solo perché il sindaco non ha soddisfatto un ricatto politico maturato tra l’altro alla luce del sole e davanti agli occhi increduli del resto della compagine di governo.’

Ma la contraddizione è il sale della politica, si dice tutto e il contrario di tutto, ma il tempo è sempre galantuomo e poi si saprà la verità, il sindaco conclude con :  Questa non è politica. Questa non è la politica che serve a Caivano. Questa non può essere la politica di chi ama questa terra! E quindi perchè non dimettersi e restare sulla poltrona insieme a gente che non ama questa terra?

Oggi è un altro giorno e poi si vedrà!

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