Onore ai cari che furono, storie di vita dei defunti di Caivano (2°parte)

0
1774

Continua il nostro viaggio tra le mura del cimitero di Caivano, con la scoperta di nuovi protagonisti che fecero la storia del nostro paese.

Prima però vorremmo concentrarci sull’architettura delle cappelle che ospitano i defunti.

Si tratta di cappelle gentilizie, ovvero piccole strutture di culto commissionate da famiglie, di solito nobiliari o comunque patrizie. Tra il ‘700 e l’800 sorgevano inizialmente a ridosso di un castello, o presso la dimora nobiliare, con un piccolo spazio dedicato alla preghiera e alle celebrazioni eucaristiche.

Oggi nel cimitero di Caivano, possiamo trovare cappelle gentilizie che sorgono nella parte est.

Si concentrano intorno alla Chiesa Madre, aperta al pubblico ogni martedì per celebrare il suffragio di tutti i defunti, con il nuovo parroco di Pascarola, Don Antonio Sgariglia.

Incontri e scontri culturali, fenomeni di ibridazione

Con il Novecento, le strutture architettoniche hanno seguito un filone interpretativo controverso, costellato da anni difficili, da scoperte importanti e dalle due Guerre Mondiali, per non parlare dei movimenti intellettuali e congreghe avverse alla Chiesa Cattolica.

Simboli esoterici sono facilmente individuabili da alcune cappelle nel cuore del cimitero. Aquile, serpenti, ragni, Iside e Osiride (simbolo di morte, resurrezione e ordine cosmico) fanno parte di un linguaggio rappresentativo diverso dal mondo cristiano.

Fenomeni di ibridazione culturale: in questo caso, si tratta di una sintesi di aspetti culturali che attengono al mondo sacro (“cattolico”) e profano (“pagano”) sono particolari evidenti in Campania.

Napoli infatti è considerata una delle città più esoteriche al mondo e Caivano, conserva una realtà mistica, ancora da scoprire.

Caivano e il suo folklore

Non è raro imbattersi in alcuni esempi di momenti di tenerezza, come quando passeggiando per i campi, si sentono degli uccellini cinguettare.

E’ il caso di un ragazzo deceduto di recente, che amava gli uccellini e tutte le volte in cui qualcuno passerà per la sua tomba, si sentirà la sua presenza grazie ad un dispositivo che emette il suono. Per ragioni di privacy non diciamo il suo nome e non pubblichiamo la sua foto.

E c’è chi non dimentica di professare la sua fede per il Napoli, creando il classico “fenomeno di appaesamento” (ovvero appropriarsi di una struttura pubblica, per scrivere un pensiero personale) La scritta è molto vecchia, ricorda Giuseppe Savoldi, l’ex calciatore del Napoli (1975-1979).

Mimì Mosca, il poeta…

Passeggiando tra i vicoletti del cimitero, scopriamo la cappella dedicata ad Antonio Mosca, si legge sulla lapide questa scritta:

“Sacerdote Antonio Mosca fu Vincenzo, laureato nel 1818 in lettere e filosofia di fede carbonara, compagno di prigionia di Luigi Settembrini”.

Nato il 15 gennaio 1791, morì a Napoli l’11 maggio 1865. Sulle lapidi, è possibile leggere le poesie che furono dedicate ai suoi parenti.

Stelio Maria Martini

Conosciuto nel panorama culturale nazionale, Stelio Maria Martini è stato un artista, poeta e critico letterario italiano.

Abitava da tempo a Caivano, trascorrendo gli ultimi suoi anni in solitudine e lontano dai riflettori mediatici. Nato ad Ancona il 13 gennaio 1934 , morì a Caivano, il 1º marzo 2016.

E’ ricordato come uno dei principali esponenti della poesia visiva ed è stato collaboratore per varie riviste d’avanguardia. Notevole anche la sua attività nel campo della critica letteraria, assieme a Luciano Caruso (poeta e giornalista italiano) contribuì alla rivalutazione critica del Futurismo.

La sferetta di cera bianca con picciòlo è un luminoso posato su un piattello di vetro arricciolato, e la bambina passando l’ha vista e si sofferma per toccarla. La bambina prende la sferetta, se la gira tra le manine, la ripone sul vetro e prosegue. Toccare la sferetta l’ha delusa, l’ha certamente delusa perché, invece, ella aveva visto una cosa diversa da quella che poi ha avuto nelle manine, e non l’ha ritrovata nella sferetta”.

(Stelio Maria Martini)


Ai caduti in guerra…

Concludiamo il nostro tour con i nostri valorosi uomini che seppero distinguersi tra le due guerre. Caduti durante i conflitti mondiali, antifascisti, partigiani, che hanno difeso il nostro territorio da truppe nemiche.

Combattenti valorosi, che non hanno sprecato nemmeno un minuto della loro vita. La solidarietà del popolo di Caivano è questa. Non c’è bisogno di andare troppo lontano per capire che anche dove viviamo c’è storia, cultura e tradizione.

  • Avvocato Domenico Donesi (Partigiano Antifascista)
  • Dottor Leonida Lanna (Colonello Medico – combattente di tre guerre)
  • Castaldo Luigi (Ucciso dai tedeschi)

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here