Paola, domani i funerali al Parco Verde. La lettera della famiglia

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Due giorni dove i riflettori sono tornati ben accesi a Caivano e al Parco Verde, si cerca la notizia, si cerca di evidenziare nuovamente il Parco Verde come il contenitore del male.

Il Giornale di Caivano da 48 ore è in silenzio, con discrezione stiamo verificando le fonti, seguendo i protagonisti di questa assurda vicenda, mentre qualcuno ci scrive offese sui social, non abbassiamo la testa e non giriamo la faccia dall’altro lato, ma semplicemente cerchiamo di comprendere la verità mentre una famiglia ha perso Paola morta nell’incidente e il fratello Michele in carcere. A volte non bisogna puntare il dito, ma attendere i tempi giusti delle cose.

Siamo stati a casa Gaglione, la disperazione al Parco Verde è tangibile appena alzi gli occhi al cielo, ma i genitori hanno voluto scrivere delle cose per esprimere il loro stato attuale, a poche ore dal funerale di Paola che si terrà domani alle 16,30 alla chiesa San Paolo Apostolo.

Questa la lettera dei genitori

Abbiamo scelto di vivere in silenzio la perdita della nostra Paola perché questa tragedia ci ha lasciato senza parole e perché siamo abituati a stringerci in famiglia come sempre ci è accaduto nei dolori e nelle avversità. Abbiamo scelto il silenzio per piangere la nostra Paola, con la dignità e l’amore che a Paola abbiamo provato a donarle da quando è nata.

Nessun processo o sentenza potrà guarire la nostra ferita.

Tuttavia desideriamo far avere alla magistratura e alle forze dell’ordine il nostro “grazie” per quanto stanno facendo in questi giorni. Siamo certi dell’innocenza di nostro figlio Michele.

Non abbiamo mai creduto all’ipotesi dell’aggressione e non ci crederemo mai, perchè conosciamo Michele e il suo amore per Paola. Desideriamo esprimere il nostro più forte dissenso per frasi omofobe attribuite a noi ed a nostro figlio.

Nella nostra famiglia, umile e cristiana, non c’è mai stato posto per l’odio verso il prossimo e a maggior ragione non c’è spazio per l’odio o la discriminazione per motivi sessuali. Eravamo preoccupati per Paola, ma non per le sue scelte sentimentali o sessuali. Sentivamo il pericolo di una frequentazione con una persona, ad avviso di noi genitori, poco affidabile.

La nostra critica era alla persona, mai all’orientamento sessuale e il tempo ci dirà se le nostre preoccupazioni erano fondate.

Adesso chiediamo solo di rispettare le nostre lacrime, il nostro dolore e il nostro silenzio. Ci scusiamo vivamente ed umilmente con i giornalisti e le Tv che ci hanno contattato in queste ore, anche a loro va il nostro grazie.

Per il resto ci affidiamo ai magistrati, pienamente rispettosi del loro lavoro.

Franco e Pina Gaglione

Anche Adriano Police, giovane del Parco Verde, chiede di abbassare i toni in rispetto della famiglia

In queste ore si parla tanto, si dice tanto, forse si dice troppo. Ognuno racconta una versione, ognuno fa suonare una propria campana, tutti però dimenticando ciò che realmente è importante e ciò che realmente serve per fare memoria, memoria di una ragazza a cui sfortunatamente la vita è già arrivata alla fine.
Tutti a puntare il dito, tutti a cercare un colpevole, ma purtroppo Paola, non c’è più. Forse nonostante tutto, anche ora soffre, per la sua famiglia, i suoi fratelli, sua sorella ma soffre anche per Ciro, l’amore della sua vita, l’altra parte del suo cuore.
Quando accadono queste tragedie spesso e volentieri si tende ad ingigantire il tutto, dimenticandoci che le parole sono importanti ma allo stesso tempo sono anche una lama affiliata che entra fredda e gelida nel cuore di chi le legge e nel cuore di chi sono indirizzate queste stesse parole. È prematuro dare già sentenze, è prematuro etichettare qualcuno come “mostro” o come “assassino”.
I fatti, purtroppo, non sono chiari né tanto meno semplici. Si è parlato di omofobia, brutta cosa, brutto termine. “Omo” che in greco vuol dire “medesimo” e “fobia” che sempre in greco vuol dire “paura”, ma spesso passa il messaggio “paura dell’altro uomo”.
Perché qualcuno dovrebbe avere paura di un altro uomo? Che senso ha? Che differenza c’è tra un uomo e una donna, tra un fidanzato o una fidanzata? Praticamente nessuna. Puntare il dito è semplice, mettersi nei panni dei diretti interessati no. Da una parte Ciro che soffre per la perdita di un grande amore, dall’altra Pina, Mamma di Paola e di Michele. Entrambi collegati ed uniti da un immenso dolore, un immenso dramma. Paola sognava un finale diverso, sognava un lieto fine, come quello nelle favole e secondo il mio onesto, umile ed insignificante parare, forse è giusto che tutti noi ci impegniamo a darle ciò che lei più desiderava.
Le stesse parole che in queste ore si ripetono e si dicono faranno male anche lei. Lei che era solare, raggiante, una vera e propria forza della natura. Paola avrebbe difeso con le unghie e coi denti sia l’amore della sua vita e sia la sua famiglia davanti ai tanti giudizi e le tante critiche che in queste ore stanno ricevendo ingiustamente da persone che neanche conoscono la vita, l’amore di Paola verso Ciro e l’amore che lei stessa riponeva nella sua famiglia. Fermiamoci tutti un attimo e diamo memoria alla splendida e incredibile persona che era Paola.
Tralasciando per un solo attimo queste toccante e difficile tragedia, vorrei rivolgere anche un pensiero a tutte quelle persone che in queste ore scrivono ancora male e parlano male del Parco Verde e dei settemila e duecento abitanti che lo popolano. Casa mia, casa nostra è una realtà difficile da vivere e difficile da immaginare, ma portare ancora una volta un etichetta che non ci si addice e che non meritiamo fa male, fa rabbia ma soprattutto distrugge.
Distrugge i pensieri, i sogni, gli amori di chi nonostante la realtà, nonostante le tante critiche cercano un finale diverso, una favola diversa, proprio come Paola. Allora vi chiedo, prima di giudicare qualcuno come assassino o mostro pensate alle vostre parole, quelle stesse parole che uccidono, ridimensionano e ammazzano i sogni, i pensieri e i sentimenti della tanta brava gente che al Parco Verde ci vive, come ci viveva Paola e come continuerà a farlo nei cuori, nella mente e nella preghiera di chi la conosciuta e di chi gli ha voluto bene.

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