Due uomini con disagi psichici girano in città. La legge non tutela né loro né i cittadini

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Molestie continue ai passanti, atti di vandalismo reiterati a negozi, edifici pubblici ed abitazioni, da parte di due uomini con evidenti disagi psichici, che si aggirano nelle strade cittadine a qualsiasi ora del giorno. Tutto è iniziato circa un mese fa, quando i due vagabondi si sono incontrati presso la stazione ferroviaria di Napoli, e hanno deciso di fare sosta a Caivano.

La storia

Un vagabondo è di Caivano, con fissa dimora, e nonostante la presenza della famiglia e dei servizi sociali, il suo caso desta molte preoccupazioni, in quanto, è da circa otto mesi che per lui non è stata trovata alcuna soluzione.

«Ho visitato il paziente circa un anno fa – ha sostenuto in un’intervista telefonica lo psichiatra Francesco Saverio Pontonio del DSM di Afragola (Asl Napoli 2Nord) che sta seguendo l’uomo di Caivano – almeno allora non presentava disturbi così gravi da pensare di fare ricorso ad un Tso. Oggi la questione è diversa, bisogna lavorare in sinergia con la famiglia e le istituzioni».

Per il paziente, le procedure di supporto sono state attivate dall’assistente sociale del DSM, la dottoressa Maria Caputo, coordinate dalla dottoressa Carmela Ponticelli (dirigente settore politiche sociali di Caivano).

Tantissime le segnalazioni inviate alla nostra redazione da parte di cittadini preoccupati per la propria incolumità. I due uomini, in alcuni momenti della giornata sembrano essere inoffensivi, ma basta un raptus emotivo, una parola fuori posto o uno sguardo di troppo, che diventano aggressivi e pericolosi.

Tutti sanno come agire, ma la soluzione non arriva

Procedure su procedure, iter burocratici lenti. Ma perché è così difficile mettere in atto un trattamento sanitario obbligatorio? 

TSO

TSO significa Trattamento Sanitario Obbligatorio, ovvero quando una persona viene sottoposta a cure mediche contro la sua volontà (legge del 23 dicembre 1978, articolo 34).

In pratica, tranne alcune rarissime eccezioni, si verifica solo in ambito psichiatrico, attraverso il ricovero (forzato) presso i reparti di psichiatria degli ospedali pubblici (SPDC – Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura).

Le leggi sul ricovero forzato sono state utilizzate in tutto il mondo per giustificare vari tipi di soprusi: finanziario, sessuale, politico, per profitto commerciale, eredità e addirittura per la sicurezza del governo. Spesso il TSO viene valutato come una privazione dei Diritti Umani e Costituzionali.

Cosa fare in caso di pericolo

Secondo quanto riferito dalla responsabile del settore delle politiche sociali, la dottoressa Carmela Ponticelli, l’iter per aiutare i due uomini è molto complesso e delicato.

La procedura da attivare

Secondo quanto riferito dal dottor Pontonio, la procedura da mettere in atto è questa: in caso di pericolo pubblico, i cittadini dovranno rivolgersi ai sanitari del 118, e la Polizia Locale.

Su discrezione medica si potrà procedere ad una perizia, ovvero fare una visita e valutare se sussiste il caso di pericolosità, dunque procedere per un Tso che poi sarà notificato agli organi competenti: comune, servizi sociali.

L’ iter è lungo perché in alcuni casi non sussiste la pericolosità del soggetto, la psicosi è difficile da diagnosticare in poco tempo, occorrono visite approfondite e non tutti i sanitari del 118 si assumono la responsabilità di procedere con un Tso.

La vicenda

È già accaduto che i sanitari si siano presentati sul Corso Umberto I, dopo una segnalazione di alcuni cittadini, ma i due uomini (come facilmente prevedibile) si sono rifiutati di farsi assistere, inveendo anche contro i medici e i carabinieri.

“Vogliono ‘dominare’ la città, si spostano entrambi come dei viandanti e dicono di essere i padroni, che nessuno può toccarli, nemmeno i carabinieri perché tanto pur provando a fermarli, loro faranno sempre ciò che vogliono.“, ha così spiegato una vittima di un’aggressione da parte dell’uomo proveniente da Napoli che attualmente si aggira per via Campiglione.

Ieri pomeriggio, un altro “attacco”…

Un caldo afoso, il bar Angelino in via Campiglione aperto di domenica, nessun passante. Arriva l’uomo, che prima si posiziona all’esterno del locale, poi inizia ad inveire contro i proprietari, lanciando per aria le sedie trascinandole al locale successivo.

Cosa è accaduto…

Una scena ormai nota a diversi cittadini che hanno segnalato la presenza dell’uomo in varie zone della città. “Voleva entrare a tutti i costi nel bar. Abbiamo fatto in tempo, io e mia figlia, a chiudere la porta. Lui dava calci, ci offendeva, ha detto delle cose oscene. Mia figlia si è ferita ad un piede per chiudere in fretta la porta. Ma è mai possibile che dobbiamo vivere in questo modo? Ma dove sono le istituzioni? Dove sono i nostri politici? Io non ne posso più!”.

L’uomo è stato avvistato più volte sul Corso Umberto I, ma ultimamente si è spostato nei pressi del Santuario della Madonna di Campiglione e si posiziona per strada vivendo così, poi è stato avvistato ieri mattina, a Cardito, completamente denudato.

“Si tratta di due persone con profondi disturbi psichici, occorre immediatamente una soluzione, prima che succeda qualcosa di grave”. Ha concluso così un testimone dell’aggressione.

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