Addio alla “casetta dell’acqua” di Caivano, ubicata nella villa “Falcone e Borsellino“.
Un addio forzato. Un addio amaro. Un addio tra le ceneri della sua struttura in legno. Un addio che rappresenta una sconfitta. Per tutti.
E così, dopo l’ennesimo raid notturno, l’ultimo incendio, consumatosi nei giorni scorsi, il Comune ha disposto la rimozione definitiva della struttura, che gli operai hanno effettuato ad horas.
LA STORIA DELL’EX CASETTA DELL’ACQUA
Inaugurata dal sindaco Simone Monopoli, era stata presa di mira diverse volte dai vandali nei suoi cinque anni di “vita”. E’ questa la triste storia dell’ormai ex “casetta dell’acqua”, ora completamente distrutta e vandalizzata dalle fiamme che l’hanno avvolta ed impietosamente incenerita. Già. Ancora un falò. Ancora un assalto. Ancora un’azione criminosa che, stavolta, le è costata la totale demolizione.
E’ stato, verosimilmente, un raid di origine dolosa, sul quale stanno indagando i carabinieri della locale Compagnia, agli ordini del capitano Antonio Maria Cavallo.
Nel suo quinquennio di permanenza nel polmone verde cittadino, nelle adiacenze del centralissimo Corso Umberto, a pochi passi dal comando di polizia locale, aveva subito vari saccheggi notturni, che, dopo altri interventi effettuati per il suo ripristino, avevano portato qualche anno fa la ditta “Acquatec Srl” (installatrice dell’impianto), seppur a malincuore, a non riparare ancora una volta le gravissime “ferite” inferte dai manigoldi di turno all’impianto e alla struttura.
E proprio per questi motivi che la casetta dell’acqua, che erogava il prezioso liquido ad un prezzo molto basso e assai conveniente per i residenti, era stata disattivata.
Tuttavia la struttura realizzata dalla “Acquatec Srl” era ancora presente sul posto. Ma ora si consuma l’ultimo atto e cala definitivamente il sipario sulla drammatica vicenda. Un addio davvero penoso. Tra le sue “ceneri”. Una sconfitta. Per tutti!
Il degrado urbano a Caivano è sempre più il segnale di un vuoto culturale e di valori positivi che non ha riscontri nei comuni viciniori. Purtroppo la giunta delle porte girevoli è in altre faccende affaccendata. Chi ci salverà da tale iattura? bisogna aspettare di nuovo gli interventi di Don Maurizio?
se così fosse saremmo di nuovo nel Medio Evo e potremmo darci alla caccia alle streghe.