Mancato incasso affitti al Parco Verde, condanna per politici e funzionari comunali

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La Corte dei Conti condanna politici e funzionari comunali a distanza di sei anni dall’inizio dell’indagine della Procura regionale della Corte dei Conti. La sentenza di condanna da parte della magistratura contabile è per l’ex sindaco Antonio Falco (dal 2010 al 2014), per i funzionari Stefano Lizzi, Giovanni Zampella (in pensione), Raffaele Esposito (in pensione), Gennaro Sirico (ex funzionario uff. ragioneria in pensione), e l’ex segretario generale Vittorio Ferrante.

Per la corte dei conti i summenzionati soggetti devono risarcire al comune la somma complessiva di € 957.448 e nello specifico:

Giovanni Zampella e Stefano Lizzi: 268.085,49 €; Vittorio Ferrante 143.617,23 €; Raffaele Esposito 134.042,75 €; Antonio Falco 95.744,82 e Gennaro Sirico 47.842,42.

Nella sentenza della Corte dei Conti depositata il 2 agosto, l’organo della magistratura contabile, ricostruita minuziosamente l’intera vicenda: dalla consegna dei 750 alloggi e dei 36 locali commerciali da parte del commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto del 1980 al comune di Caivano avvenuta nel 2001, alla gestione della riscossione dei canoni affidata all’ex Igica fino al 2011, alla successiva gestione da parte del comune di Caivano fino all’affidamento nel 2013 ad una società esterna, la Cresme, per l’alienazione delle unità abitative del Parco Verde e la riscossione del canoni di fitto.

l’ex sindaco Antonio Falco

Per la procedura della Corte dei Conti c’è stata una mala gestio nella gestione da parte del comune di Caivano del”intera problematica. Per la magistratura contabile hanno serbato un atteggiamento gravemente reiterato ed omissivo. I vari funzionari che si sono avvicendati nella gestione del servizio manutenzione dell’ente e specificamente Zampella, Lizzi, Esposito e l’ex segretario Ferrante a parere della Corte dei Conti hanno omesso, nonostante la gravità della situazione, di fornire direttive ai responsabili ed eventualmente promuovere procedimenti disciplinari. Stessa accusa per l’ex capo alla ragioneria Gennaro Sirico e per l’ex sindaco Antonio Falco.

Questa condotta ha prodotto un grave danno delle finanze dell’ente, quantificato in quasi un milione di euro.

In sentenza viene archiviata la posizione dell’architetto Raffaele Celiento, in quanto ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’ufficio manutenzione per un breve lasso di tempo.

Archiviata anche la posizione dell’ex sindaco Simone Monopoli che ha guidato il paese dal 2015 al 2017. Per quanto riguarda la sua posizione, la Corte dei Conti contesta all’ex sindaco l’adozione della delibera consiliare n.27/2016 su proposta dell’ex ragioniere Sirico, con la quale veniva modificato il regolamento delle entrate del comune, escludendo dalla riscossione, affidata al concessionario Sogert, i canoni di locazione dei cespiti immobiliari del Parco Verde. Scelta dichiata illegittima e inopportuna che sarà, poi, rimossa con deliberazione della commissione starordinaria n.7 del 24 aprile 2019.

dlc_Delibera_24-01-2019_15-02-45

regolamento generale entrate comunali 24 gennaio 2019

Infine nella sentenza emessa dalla Corte dei Conti viene stigmatizzata la decisione dell’ex sindaco Monopoli di delegare ad uno stretto parente di una famiglia malavitosa locale la ricerca delle soluzioni per la riscossione dei canoni degli immobili di proprietà comunale nel Parco Verde. Atto privo di ogni inquadramento giuridico per i magistrati contabili.

Nonostante quanto evidenziato sulle condotte dell’ex sindaco Monopoli, la procura ha ritenuto non rilevante ai fini causativi del danno erariale.

Avverso la sentenza, i sei condannati potranno proporre appello.

 

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