Con le sue “mani” cura amorevolmente ogni giorno decine di pazienti, ma con le sue “mani” ed i suoi indispensabili consigli calca con altrettanta passione e determinazione il set cinematografico, “trasformandosi” ad ogni “ciak si gira” da esperto e valido laureato in scienze infermieristiche ad autorevole, abile e capace regista.
Si tratta del giovane e talentuoso Giuseppe Gervasio, 25 anni (nella foto sotto), originario di Frattamaggiore, ridente cittadina a nord di Napoli. Notevole successo ha riscosso il suo primo film dal titolo “Il Pezzo di Carta”, trasmesso già su reti televisive private, riscuotendo un grande plauso, sia dal pubblico che dagli esperti del settore cinematografico.
Gervasio ha vissuto quasi tutta la sua vita a Frattamaggiore, dove ho conseguito la maturità classica ed ho iniziato a collaborare con alcune associazioni locali, tra cui degna di menzione è “L’Ora d’Aria” che ha come obiettivo la promozione dello sviluppo culturale, la sostenibilità e la tutela dei diritti.
La sua passione per la recitazione era forte sin da bambino, ma il primo laboratorio più strutturato l’ha frequentato presso il Liceo Classico “Francesco Durante” di Frattamaggiore, tramite un progetto Pon. Nello stesso liceo, tra l’altro, negli anni in cui era studente, si è sempre fatto promotore, soprattutto durante le lezioni autogestite, di cineforum e corsi di recitazione. Da annotare che il suo elaborato finale per il conseguimento della maturità fu improntato sul tema “L’uomo è ciò che guarda – rapporto tra il cinema e la psicoanalisi”, dove affrontava il tema dell’influenza della cinematografia nella propaganda nazi-fascista e il ruolo delle attrici spia durante la guerra.
Dunque proprio da qui nascerà la sua grande passione per una disciplina che tutt’oggi studia, ma di cui all’epoca non conosceva il nome: il neurocinema. Successivamente per alcuni problemi non riesce però ad iscriversi al DAMS, quindi a proseguire gli studi relativi al cinema, ma consegue una laurea in infermieristica, presso la Sapienza Università di Roma con una tesi sulla cinematerapia nelle persone affette da deterioramento cognitivo.
Ha frequentato, però, un corso di regia per cortometraggio presso la Scuola d’Arte Cinematografica Vancini e diversi corsi sulle tecniche di comunicazione.
LE DICHIARAZIONI
“La mia passione per il cinema – spiega Gervasio – nasce da quand’ero bambino, i film mi hanno sempre appassionato tanto. Mi hanno insegnato tanto, formato ed educato. Devo tanto al cinema. L’idea del cortometraggio dal titolo “Il Pezzo di Carta” nasce proprio dal bisogno di dar voce a tutti quei ragazzi che vivono sopraffatti dal peso delle aspettative e dalle narrazioni mediatiche sbagliate, ma non riescono a manifestare esplicitamente il loro disagio, preferendo talvolta la morte”.
“Il film – prosegue il giovane regista – parla di Piero, un ragazzo universitario fortemente fuoricorso che sopraffatto dal peso delle aspettative famigliari decide di togliersi la vita. Le difficoltà pe portare a termine questo mio primo lavoro sono state tante, trovare i fondi, gestire per la prima volta una troupe, ma sono state anche cose che mi hanno formato tanto”.
Poi Gervasio spiega la scelta del titolo della sua pellicola. “Perché definire un titolo, una certificazione, un attestato, un “pezzo di carta” è una cosa tipica italiana che a me ha fatto sempre tanto ridere. Perché alla fine è vero: non sarà mai un pezzo di carta appeso al muro a definirti. E’ stata, comunque, un’esperienza che ha richiesto molta fatica”.
E i sogni nel cassetto? “Certamente fare cinema – dice Gervasio – anche se uno dei miei obiettivi è realizzare una medical drama italiana realistica basata sugli infermieri. E, in questo momento, direi anche quello di vincere un David di Donatello”.
Naturalmente non può mancare una dedica speciale. “Lo dedico inizialmente a tutti quei ragazzi che, come detto prima, vivono questa condizione di disagio. A tutti quei ragazzi che per questo motivo si sono tolti la vita. Poi ovviamente a tutte le persone che hanno collaborato con me per la realizzazione del progetto, a Luigi Cafarelli, grande supporter, al Comune di Frattamaggiore e a tutti gli investitori e le persone che hanno creduto in questo progetto”.
Gervasio fa infine una sua considerazione sul fare cinema in Italia. “Penso che l’Italia sia un posto bellissimo, perché dà a tutti la possibilità di fare cinema: in Italia un piccolo film low budget può ottenere dei fondi dal ministero della cultura ed ottenere una distribuzione, potendo quindi competere con i grandi. Sicuro, però, è che ci manca un po’ di visione imprenditoriale. Riguardo i film di “poco conto” che possiamo anche dire “brutti”, beh, quelli è normale che escano, in tutti Paesi escono film brutti. Fa parte del mondo del cinema”.
L’APPUNTAMENTO AL LICEO STATALE “CARLO MIRANDA” DI FRATTAMAGGIORE
Da segnalare che il cortometraggio “Il Pezzo di Carta” sarà presentato sabato 11 novembre 2023 (ore 10), anche presso il liceo scientifico “Carlo Miranda” di Frattamaggiore, diretto dalla professoressa Genevieve Abbate. Seguirà l’incontro con il regista Gervasio, moderato da Pasquale Del Prete e seguiti da Ergo Tv, con la presenza, tra gli altri, del sindaco Marco Antonio Del Prete e della psicoterapeuta Annamaria Boscato.