Quousque tandem abutere… patientia nostra?

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1942

Ancora una volta ho dovuto prendere in considerazione un pretenzioso post del sindaco sfiduciato di Caivano. Questa volta si è cimentato con il pensiero di Socrate senza conoscerlo e senza affrontare nel merito le cose scritte da me. Non basta dire che si tratta di stupidaggini senza dimostrarne la falsità e non si può continuare a nascondere la verità, anche perché non si può fermare il vento con le mani.

A tal proposito ricordo al novello conoscitore di filosofia che lo stesso sapere di non sapere insieme a molte delle idee di Socrate avessero lo scopo di indurre a cercare il vero e non a nasconderlo come continua a fare il nostro novello pensatore che non si cimenta con lo spirito classista dei denigratori dei sofisti, che con la loro opera favorirono la nascita dell’interclassismo fortemente ostacolato dagli aristocratici del tempo.  

In questa rivendicazione dai pochi detentori del potere… Insomma nessuno può andare oltre le proprie conoscenze per presumere di essere portatore del kalos kai agatos.

Per cui dai giudizi velleitari degli ignoranti ci guardi Dio!

Andando oltre tali considerazioni, credo che sia opportuno che il mio interlocutore studi meglio e con profitto il pensiero di Kierkegaard, che essendo un grande estimatore di Socrate riteneva che la filosofia non può essere una costruzione astratta come traspare dal post, ma una attività finalizzata alla individuazione del vero, che sembra nascosto e le cose che si debbono fare per il bene proprio e degli altri.  Fini che sembrano non perseguiti dal nostro ex sindaco. Invece a quanto pare il nostro ingenuo Andreotti di turno, trascurando l’insegnamento socratico e si è messo a pontificare ex cattedra, come se fosse il depositario della verità che gli si rivolta contro a ogni passo.

Insomma il suo post è un vero e proprio anacoluto scritto per nascondere le gravi responsabilità che emergono dalla sua attività di governo piena di fallimenti.

Perciò sembra necessario ricordare a cotanto senno che, le pretese stupidaggini cui accenna con il suo post, andrebbero ascritte alla magistratura inquirente e non a chi ha solo trascritto integralmente quanto scritto su di lui dai magistrati. Naturalmente non per offenderlo, ma più semplicemente per adempiere in modo corretto a un dovere d’ufficio. Purtroppo i nervi non sempre reggono allo stress, anche se talvolta sarebbe meglio mantenere la calma per non ritrovarsi con le pive nel sacco e fare altre brutte figure.  Insomma si addensano fosche nubi che minacciano tempesta, e invece della filosofia di Socrate c’è la minaccia di una reprimenda severa  che, ispirandosi  al pensiero e azione di Cicerone per sventare i pericoli della presenza nefasta in politica di Catilina, si potrebbe concretizzare in un triste destino per la sua presenza in politica.

Perciò lasciando da parte le citazioni dotte, è necessario tener conto che ci sono indiscrezioni che trapelano circa qualche confessione di qualche pentito che facendo da apripista ad altri pentimenti, potrebbe confermare in modo perentorio lo stato collusivo di membri della sua giunta con la camorra. Ciò smentendo il continuo affermare da parte del nostro Andretti di non sapere nulla di quanto accadeva, mentre al contrario, a dire del pentito, nella sua  stanza si sarebbe svolta, in sua presenza,  una riunione di dubbia valenza legale e morale.

 

In aggiunta a ciò ci sarebbe stato anche di un incontro ad Aversa, nel corso del quale il nostro eroe  avrebbe riferito il contenuto dell’interrogatorio subito  dalla magistratura inquirente, rassicurando il suo ex assessore sul contenuto delle sue dichiarazioni perché nulla era stato detto che potesse ledergli. Io credo che di fronte a un quadro tanto inquietante, l’interessato dovrebbe rendersi conto che la sua storia politica è al capolinea, anche perché, se non lo facesse, ci penserebbero i partiti a metterlo da parte. Comunque restiamo tutti in attesa della fine di una vicenda che sta facendo tanto male alla reputazione del paese e dei caivanesi nella speranza che presto la magistratura renda finalmente chiaro quanto ha avvelenato la politica locale onde permettere  un corretto ricambio della classe politica in un paese troppo danneggiato dalla incapacità e poca trasparenza di chi continua ad elogiarsi senza meriti visibili.

 

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