Francesco Giuliano si autosospende dal M5S e licenziato da Penza

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Il Movimento 5 Stelle era nato come una promessa di cambiamento, ora Il divorzio tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, storici protagonisti del Movimento 5 Stelle, sembra ufficiale, con il movimento che rischia di diventare un partito minore e notevolmente in declino.

Tante le lacerazioni interne e le scelte discutibili che hanno compromesso la sua credibilità. Il reddito di cittadinanza, ad esempio, è stato introdotto con l’obiettivo di combattere la povertà, ma si è rivelato in molti casi uno strumento di consenso elettorale, soprattutto nelle aree del Sud Italia, dove il tasso di disoccupazione è più alto. L’abuso del sussidio e i numerosi episodi di frode hanno certificato l’inutilità della misura.

Ancora più controverso è stato il bonus 110%, una delle misure di sostegno più onerose nella storia recente del paese. Pur se introdotto con l’intento di rilanciare l’edilizia e migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ha causato un’emorragia di fondi pubblici senza precedenti, con costi esorbitanti per le casse dello Stato e benefici che, a conti fatti, appaiono limitati. Molti esperti del settore economico e finanziario hanno definito questa misura un vero e proprio fallimento, criticando la mancanza di un adeguato controllo e monitoraggio dei fondi erogati.

Alle ultime elezioni regionali traslati quasi completamenti i voti a favore del Pd. In Umbria il M5S scende al 4,2%, mentre in Emilia Romagna addirittura il 3,5 %.

Qualche tenue possibilità ancora al sud, come già è avvenuto a giugno scorso per le elezioni Europee.

Analizzando Caivano, la situazione sta precipitando, forse ancor peggio che in Italia. Dopo l’ottimo risultato alle elezioni europee, grazie all’instancabile lavoro svolto dall’attivista Francesco Giuliano, insieme al vice Antonio Liguori e parte del gruppo territoriale, man mano dopo pochi giorni tutto è andato nel dimenticatoio, anche per il risultato della destra, allo stesso tempo si è notata la mancanza di quell’anima che ha contraddistinto il Movimento negli ultimi anni, tra gazebo ed eventi sul territorio.

Recentemente, abbiamo appreso che l’ex consigliere, il primo del M5S a Caivano, si è autosospeso dal gruppo in attesa di risposte dai vertici nazionali, probabilmente a causa di dissidi interni al Movimento. La notizia ancora più sconvolgente è che il parlamentare caivanese Pasquale Penza abbia addirittura licenziato lo stesso Giuliano, che collaborava con lo stesso a Roma, che tutti sappiamo essere la vera anima del Movimento 5 Stelle di Caivano. L’onorevole, che deve tutto al suo collega di partito, lo lascia così senza un lavoro.

Il Movimento che aveva ottenuto tantissimi voti popolari ha letteralmente lasciato soli i cittadini nel momento del bisogno. Eloquente il grido di aiuto di tantissimi residenti del Parco Verde dopo la notizia degli sgomberi, in tutto il periodo nessun esponente del Movimento 5 Stelle ha fornito nessun tipo di aiuto, tra la delusione, anche dichiarata, di tantissimi elettori.

In vista anche di una tornata elettorale cittadina, probabilmente tra più di un anno, sembra chiaro che un Movimento 5 Stelle Caivano senza Giuliano è un Movimento che può tranquillamente chiudere la serranda. La passione, lo spirito, l’anima e il dialogo che in questi anni lo hanno contraddistinto, favorendo prima la vittoria alle elezioni locali, nell’amministrazione di sinistra, e poi addirittura facendo sì che Penza diventasse onorevole, stanno per terminare.

Il Movimento ai titoli di coda? Nelle prossime settimane ne sapremo di più!

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